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Mafia, processo a boss e gregari di Porta Nuova: condanne dimezzate

Sconti di pena in appello, dopo il rinvio della Cassazione. Dall'inchiesta - risalente al 2011 - era emerso un ritorno di Cosa nostra a investire il denaro sporco nel narcotraffico

Una maxi operazione nella quale furono smantellati i mandamenti di Porta Nuova e Bagheria, e che portò a 28 arresti. Adesso, a distanza di 5 anni, la Corte d'appello ha quasi dimezzato le condanne a boss e gregari, che erano state inflitte in primo grado. Calogero Lo Presti ha avuto 9 anni e 4 mesi (14 in primo grado), 9 anni Gaspare Parisi (14 anni), 10 anni e 2 mesi a Francesco Paolo Putano, 5 anni e 6 mesi per Giovanni Mannino, 4 anni e 8 mesi ciascuno a Nicola Milano (8 anni) e Gabriele Buccheri (10 anni), 8 anni e 5 mesi a Tommaso Di Giovanni (16 anni), difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Giuseppina Candiotta. Il processo tornava in appello da un annullamento in Cassazione.

Dall'inchiesta, chiamata Pedro, erano emersi gli stretti rapporti tra i mafiosi di Porta Nuova e le famiglie palermitane di Pagliarelli, Brancaccio, Noce e Tommaso Natale. Ne venne fuori una Cosa Nostra particolarmente aggressiva nell'imposizione del pizzo e interessata a mettere le mani sulle attività imprenditoriali. Tra le vittime del pizzo anche la produzione di "Squadra antimafia", la serie televisiva di Canale 5 con la commissaria Claudia Mares (l’attrice Simona Cavallari). Dall'inchiesta era emerso anche un ritorno della mafia a investire il denaro sporco nel narcotraffico: i boss acquistavano cocaina da vendere sul mercato siciliano attraverso una rete di spacciatori capillarmente controllata. 

Porta Nuova, condanne dimezzate in appello

Una lunga indagine, durata quindici mesi, poi la pioggia di arresti. Con un blitz, segnato anche da alcuni tentativi di fuga. Quando i carabinieri bussarono alla porta di casa, Nicolò Milano, sospettato all'epoca di essere il reggente del mandamento di Porta Nuova (ipotesi poi caduta davanti al gip, a differenza del caso di Lo Presti e Di Giovanni), si buttò dalla tromba delle scale, facendo un volo di cinque metri, e fratturandosi una gamba.

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