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Mafia, beni per 5 milioni confiscati al boss Capizzi: voleva ricostruire la "cupola"

Arrestato nell'ambito dell'operazione "Perseo" del 2008, è stato condannato all'ergastolo. Per gli inquirenti nonostante fosse in carcere era il "reggente" del mandamento mafioso di Villagrazia-Santa Maria di Gesù e progettava di ricreare la commissione provinciale di Cosa Nostra

Beni per un valore complessivo di circa cinque milioni di euro sono stati confiscati al boss mafioso Benedetto Capizzi, 71 anni. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Le indagini patrimoniali sono state condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri. In particolare tra i beni confiscati figura anche una villa a tre piani, dove abitano i familiari del boss, che risultava intestata a un prestanome. (GUARDA IL VIDEO)

Arrestato nell'ambito dell'operazione antimafia "Perseo" del 2008, Capizzi è stato condannato all'ergastolo. Per gli inquirenti nonostante fosse in carcere era il "reggente" del mandamento mafioso di Villagrazia - Santa Maria di Gesù, e dopo gli arresti di Salvatore e Sandro Lo Piccolo progettava di ricreare la commissione provinciale di Cosa Nostra e di porsi al suo vertice.

Di particolare rilievo, le conversazioni intercettate tra il boss e il figlio Sandro, tramite il quale Benedetto Capizzi impartiva le sue direttive: "Se qualcuno vuole alzare la 'cricchia' (cresta ndr.) se la cali perchè ci lascia la pelle, chiaro?...Pugno duro, hai capito? Pugno duro con tutti!".

Importante anche la conversazione intercorsa in una riunione di mafia tra Giovanni Adelfio, Giuseppe Scaduto e Sandro Capizzi, in occasione della quale, secondo gli accordi presi da Scaduto con Benedetto Capizzi, venivano definiti alcuni tra gli aspetti salienti della Commissione Provinciale di Cosa nostra: “…all’ultimo ci sediamo e cerchiamo di fare una specie di Commissione all’antica…cinque, sei, otto cristiani come si faceva una volta e quindi la responsabilità se dobbiamo fare una cosa ce l’assumiamo tutti”.

 Il provvedimento del Tribunale ha interessato i seguenti beni:
A.    attività e relativo complesso beni aziendali dell’impresa individuale denominata “TAFURI MARIA” con sede in Palermo, esercente attività di movimento merci relativo a trasporti terrestri;
B.     attività e relativo complesso beni aziendali dell’impresa individuale denominata “CAPIZZI MARIA RITA” con sede in Altofonte (PA), esercente attività di sbancamento terra, demolizione di edifici;
C.     attività e relativo complesso beni aziendali dell’impresa individuale denominata “CAPIZZI ANTONINO GIOACCHINO” con sede in Altofonte (PA), esercente attività di sbancamento terra, demolizione di edifici;
D.    intero capitale sociale e complesso beni aziendali della società “MEDITIN DI CAPIZZI ANTONINO & C. S.N.C.”, con sede in Palermo, operante nel settore dell’edilizia e dei trasporti merci;
E.     nr. 1 fabbricato composto da più capannoni adibiti ad attività commerciali ed artigianali, sito in Palermo;
F.      nr. 1 immobile composto da un fabbricato costituito da tre elevazioni fuori terra e un fabbricato costituito da una elevazione fuori terra, sito in Palermo;
G.    nr. 1 villa unifamiliare sita in Campofelice di Roccella (PA);
H.    nr. 1 autovettura.

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