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Mafia, pizzo e razzismo: commercianti del Bangladesh si ribellano, 10 arresti a Ballarò

La polizia ha sgominato un gruppo armato che per lungo tempo ha terrorizzato i commercianti stranieri. I reati contestati sono tentato omicidio, estorsione, incendio, rapina, violenza privata e lesioni personali

Razzismo, mafia e pizzo. Si è tradotta con 10 arresti la maxi operazione condotta dalla polizia all'alba. In manette sono finite "le nuove leve di Cosa nostra", accusate di fare parte di un gruppo "che teneva sotto controllo una parte del quartiere Ballarò". In manette sono finiti: Alessandro Cutrona, Vincenzo Centineo, Giuseppe Rubino, Giacomo Rubino, Emanuele Campo, Giovanni Castronovo, Alfredo Caruso, Carlo Fortuna, Bruno Siragusa.

BLITZ A BALLARO'/VIDEO

Decisiva la ribellione dei commercianti del Bangladesh, che da anni vivono a Palermo, che hanno deciso di reagire alle continue richieste di pizzo denunciando alla polizia le continue vessazioni subite negli ultimi mesi. Decine di reati aggravati dal metodo mafioso e dalla discriminazione razziale, ad opera di uomini vicini alle famiglie mafiose di “Palermo Centro”.

Blitz a Ballarò, le foto degli arrestati

L'operazione, chiamata "Maqueda" e condotta dalla Squadra Mobile diretta da Rodolfo Ruperti, ha sgominato un pericoloso gruppo armato che per lungo tempo ha terrorizzato i commercianti stranieri. "I reati contestati sono tentato omicidio, estorsione, incendio, rapina, violenza privata e lesioni personali, tutti ai danni di commercianti extracomunitari prevalentemente del Bangladesh, etnia nota per l’indole pacifica", spiegano dalla questura.

I RETROSCENA: TORTURE E UMILIAZIONI PER I COMMERCIANTI

YUSUPHA -  Le indagini hanno subito un decisivo impulso dopo il fermo di Emanuele Rubino per il tentato omicidio di Yusupha Susso, giovane gambiano ferito, lo scorso 4 aprile, con un colpo d’arma da fuoco alla testa, e 'colpevole' di avere reagito all’ennesimo atto di sopraffazione gratuita.

100 UOMINI - All'esecuzione degli arresti hanno partecipato oltre cento uomini, "non solo in ragione della pericolosità dei soggetti - dicono dagli uffici di polizia - ma anche per la particolarità del territorio caratterizzato, sotto l'aspetto topografico, da vicoli tortuosi mentre, per quanto concerne l'aspetto sociale, da un alto numero di pregiudicati".

ADDIOPIZZO - Gli arresti sono arrivati grazie all'importante sinergia tra alcuni commercianti di diverse nazionalità, Addiopizzo, squadra mobile e procura di Palermo. L'associazione e gli uomini della squadra mobile del Dottor Ruperti sono entrati in contatto lo scorso aprile con la maggior parte dei commercianti bengalesi e di altri Paesi che erano stati presi di mira con minacce, estorsioni e rapine. "Un'indagine lampo, una storia senza precedenti perché per la prima volta il fenomeno della denuncia collettiva vede coinvolti un cospicuo numero di migranti che da tempo vive a Palermo - dicono da Addiopizzo -. Adesso ci auguriamo che l'intera comunità cittadina e le istituzioni sostengano e proteggano questi nostri fratelli che hanno dato alla città di Palermo un significativo esempio di civiltà e cittadinanza. L'impegno e la passione profusi in questi anni e i risultati significativi di stamattina e quelli che verranno, crediamo siano il modo migliore per dare valore alla memoria.
 

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