rotate-mobile
Mafia

Si offende e chiede pizzo a un detenuto per "motivi d'onore", arrestata una famiglia intera

Un uomo è stato avvicinato all'interno della cappella del carcere Pagliarelli da Pietro Liga (in cella nell'ambito dell'operazione Argo), rimasto offeso da alcune esternazioni fatte dall'altro nei suoi confronti. Poi le minacce e la richiesta di risarcimento: 20 mila euro

Il ruolo delle donne nelle nuove dinamiche di mafia. E' uno dei retroscena che emergono dall'operazione dei carabinieri del Comando provinciale. I militari hanno scoperto un'estorsione tra boss per questioni d'onore. Eseguita un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Pietro Liga, 49 anni, detenuto nel carcere di Tolmezzo (Udine) dopo il suo arresto nel maggio 2013 nell'ambito dell'operazione "Argo" e successivamente condannato, in via definitiva, a 10 anni e 6 mesi di reclusione per estorsione come esponente della famiglia mafiosa di Bagheria), di sua moglie Rosa Costantino, 52 anni, e di sua figlia Maria Liga, 25 anni.

La vittima, in seguito al suo arresto, era stata avvicinata all’interno della cappella del carcere Pagliarelli da Pietro Liga, rimasto offeso da alcune esternazioni fatte dall’altro nei suoi confronti - intercettate e confluite nel provvedimento del fermo di “Reset” a suo carico – poiché ritenute lesive della sua dignità di “uomo d’onore”. 

Liga quindi ha intimato a più riprese al detenuto di consegnargli, a titolo di risarcimento per l’offesa patita, la somma di 20 mila euro, minacciandolo in caso contrario di ritorsioni nei confronti dei familiari. La richiesta è stata poi progressivamente ridotta, con il consueto metodo adottato da “cosa nostra” nei rapporti con le attività imprenditoriali, a 2.500 euro.

Ma le protagoniste delle estersioni erano appunto due donne. Rosa Costantino e Maria Liga, bene istruite nel corso dei colloqui autorizzati in carcere con i mariti, si sono adoperate in prima persona per "continuare l'opera" e riscuotere il pizzo dalla moglie di un detenuto, addirittura agganciata ripetutamente fuori dal carcere Pagliarelli nel giorno dei colloqui in carcere. L’indagine, diretta dalla Dda di Palermo, si è sviluppata attraverso complesse attività tecniche e servizi di osservazione a distanza, ha fatto luce su numerosi episodi estorsivi che sono stati perpetrati dal mese di agosto ad ottobre 2014.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Si offende e chiede pizzo a un detenuto per "motivi d'onore", arrestata una famiglia intera

PalermoToday è in caricamento