rotate-mobile
Mafia Via Resuttana

"Ci sono uomini con le armi", scatta allarme al Tc2: San Lorenzo ai raggi X

Alcuni bambini del circolo - frequentato dal magistrato Nino Di Matteo - hanno raccontanto ai genitori di aver visto "un furgone con delle armi". Scattate le misure d'emegenza: i carabinieri hanno setacciato il quartiere palmo a palmo

Automobili e camion controllati, immagini delle telecamere di videosorveglianza studiate fotogramma per fotogramma, colloqui più o meno informali. La zona di San Lorenzo viene da alcuni giorni passata al setaccio dai carabinieri. "Colpa" di una segnalazione fatta da alcuni bambini che frequentano il Tc2, che hanno raccontato ai genitori di aver visto "uomini con delle armi". Proprio il Tc2 di via San Lorenzo, infatti, è frequentato anche dal pm Nino Di Matteo, da tempo nel mirino di Cosa nostra. Non un semplice "controllo del territorio" quindi o un'attività di prevenzione del criminale di "routine", ma qualcosa di più.

I controlli sono aumentati dopo l'arrivo di una segnalazione. Dei ragazzini con aspirazioni da tennista hanno raccontato di avere visto degli uomini e una signora con delle armi. Un colloquio avvenuto accanto a una Smart e a un furgoncino che, nel racconto dei "testimoni" era colmo di armi. Quello descritto insomma era lo scenario perfetto per un agguato in grande stile che avrebbe consentito al commando di fare fuoco colpendo il magistrato appena sceso dall'auto, rendendo vane le misure di sicurezza adottate finora.

Immediate le verifiche. Gli uomini, in effetti, esistono. Sono alcuni operai di un cantiere edile che si sta occupando della ristrutturazione di una villetta non distante dal circolo. Il furgoncino? Esiste anche quello. Dentro però niente armi di precisione, piuttosto pistole per silicone, sparachiodi e altri attrezzi che, se visti da lontano, possono sembrare oggetti ben più pericolosi. Il furgone risulta però intestato a una società che si occupa di edilizia, che si trova a Corleone. Il titolare è stato segnalato qualche tempo fa in compagnia di Giuseppe Salvatore Riina, il figlio minore del capo dei capi di cosa nostra. Elemento che ha destato non pochi sospetti. Tutto il materiale raccolto è finito sulla scrivania dei magistrati di Caltanissetta. I pm vogliono capire se ci sia un collegamento reale con il capo dei capi, che più volte dal carcere ha minacciato di morte il magistrato antimafia.

Coincidenze o no, la segnalazione dei bambini ha innescato un meccanismo di controllo sull'intera zona. Attenzioni che dividono chi parla di allarmismo infondato e controlli oltre misura e chi sospetta che dietro ci sia il timore reale, da parte delle forze dell'ordine, della presenza sul territorio di tutto il necessario per entrare in azione contro Di Matteo. I carabinieri fanno sapere solamente che "le indagini sono in corso". Per il resto "bocche cucite". Sicuramente se una banale segnalazione fatta da bambini scatena una reazione del genere, potrebbe significare che realmente si teme che qualcosa di "grosso" potrebbe accadere.

Intanto la tensione in città si alza. Ieri è stato registrato un falso allarme bomba al liceo linguistico "Ninni Cassarà", in via Don Orione, dove era da poco iniziato un incontro con il procuratore aggiunto Vittorio Teresi sul tema della legalità. Scattata la segnalazione, gli uomini della scorta hanno fatto allontanare il magistrato, mentre la scuola veniva evacuata. I controlli hanno poi dato esito negativo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Ci sono uomini con le armi", scatta allarme al Tc2: San Lorenzo ai raggi X

PalermoToday è in caricamento