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La rivelazione di Cutolo: "Riina? Una volta gli buttai la pistola addosso"

Così il 77enne fondatore e capo della Nuova Camorra Organizzata, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Il Mattino: "Il padrino corleonese era spietato, lo incontrai due volte durante la latitanza"

"Riina? Una volta gli buttai la pistola addosso". A rivelarlo è Raffaele Cutolo, 77enne fondatore e capo della Nuova Camorra Organizzata, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Il Mattino. Cutolo - quasi cieco, respiro affaticato, volto smagrito, capelli lunghi e barba incolta - ha ammesso: "Aspettiamo la morte. Non è meglio la pena di morte? Un attimo di coraggio e poi finisce tutto, così invece è una sofferenza continua". 

Il boss di Ottaviano attualmente è recluso nel carcere di massima sicurezza di Parma, proprio dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita Totò Riina, fin quando venne portato a morire in ospedale. Rispondendo a una domanda sulla strage di via D’Amelio in cui morì nel 1992 Paolo Borsellino (due mesi prima toccò a Giovanni Falcone) Cutolo ha parlato dell’incontro col padrino corleonese: "Falcone e Borsellino erano due grandi giudici. Ma Totò Riina era spietato, lo incontrai due volte durante la latitanza e una volta gli buttai la pistola addosso". Un aneddoto che sgonfia la leggenda che vorrebbe uno sputo o addirittura di peggio come affronto del superboss napoletano al capo di Cosa Nostra.

 

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