rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia Uditore-Passo di Rigano

"Metteva a posto" le imprese per il clan dell'Uditore: confisca da 9 milioni al boss imprenditore

Destinatario del decreto è Antonino Maranzano, 78 anni, arrestato per associazione a delinquere di stampo mafioso e condannato a 8 anni nel 2013. Il suo impero era costituito da tre società, decine di immobili sparsi tra Palermo e San Vito Lo Capo, macchine e conti correnti

Due imprese edili, immobili sparsi tra Palermo e San Vito, cantine, auto e conti correnti. Ammontano a 9 milioni di euro i beni confiscati dalla polizia ad Antonino Maranzano, 78enne condannato nel 2013 a 8 anni di reclusione per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e trasferimento fraudolento di valori. Secondo quanto ricostruito dalla Procura si occupava per la famiglia dell’Uditore di “messe a posto” e distribuzione di commesse alle imprese prescelte da Cosa nostra.

Confiscato l'impero di Maranzano | VIDEO

Il decreto di confisca disposto dalla Sezione misure di prevenzione tribunale di Palermo, su proposta del Questore, arriva a 7 anni dal provvedimento di sequestro, frutto delle indagini della divisione Anticrimine che è riuscita a individuare un ingente patrimonio di origine illecita.

Il patrimonio confiscato

Nella lista dei beni risultano l’intero capitale sociale della Edil Color srl e il complesso dei beni aziendali che comprendono un’auto e sette immobili a Palermo, tra corso Calatafimi e via Giuseppe Sunseri; l’intero capitate sociale 3G Costruzioni e servizi srl nonché i beni aziendali, consistenti in sedici appartamenti situati a San Vito Lo Capo, undici appartamenti, cinque cantine, un esercizio commerciale in via Evangelista Di Blasi, un immobile a uso ufficio in via Francesco Speciale, due autocarri e due autovetture; l’intero capitale sociale della Immobiliare Cld srl e il complesso dei beni aziendali, tra cui sette immobili sparsi tra Palermo e San Vito Lo Capo; altre unità immobiliari come appartamenti e box; conti correnti bancari e polizze assicurative.

Chi è Antonino Maranzano

Antonino Maranzano-2Maranzano finisce in manette nell’estate del 2010, quando la Squadra Mobile arresta 19 persone accusate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni e trasferimento fraudolento di valori. Per investigatori e inquirenti faceva parte del clan e si occupava fra le altre cose del pizzo da riscuotere dalle imprese che intendevano lavorare nel territorio di Palermo o nei comuni vicini. Si sarebbe “attivato in favore di Francesco Bonura, sottocapo della famiglia mafiosa dell'Uditore, e di altri appartenenti al sodalizio per le gestione di attività imprenditoriali poste in essere nell'interesse di Cosa nostra”. E ancora: avrebbe “consentito a esponenti del calibro di Bonura e Gaetano Sansone (che ospitò Riina durante Ia sua latitanza) di continuare a operare in modo occulto le loro infiltrazioni nel settore dell'edilizia in una condizione dominante”.

Soci occulti e prestanome

Il 78enne, già destinatario di una misura di prevenzione patrimoniale nel 2001 (poi revocata nel 2004) conosceva bene i meccanismi giudiziari e i provvedimenti cui andava incontro. Nel corso delle indagini, infatti, la polizia ha faticato parecchio per scoprire la strategia adottata per occultare i suoi beni. Così Maranzano era riuscito a nascondere agli occhi degli inquirenti la 3G costruzioni srl: era intestata come da accordi a Francesco Gottuso, di cui Maranzano socio occulto. Un pezzo alla volta è stato ricostruito il suo patrimonio, sequestrato nell’agosto del 2001 e sette anni dopo oggetto della confisca. Nel decreto il Tribunale ha disposto per Maranzano l’applicazione della misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno del comune di residenza per tre anni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Metteva a posto" le imprese per il clan dell'Uditore: confisca da 9 milioni al boss imprenditore

PalermoToday è in caricamento