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Mafia, confermata la condanna a venti anni per l'architetto Liga

Il capomafia subentrò nel mandamento di San Lorenzo dopo l'arresto dei fratelli Lo Piccolo. Il suo nome compariva in un pizzino ritrovato nel covo dei fratelli. Condannati altri due uomini per la tentata estorsione ad un commerciante

Confermata la condanna a 20 anni e 6 mesi di carcere inflitta in primo grado all'architetto Giuseppe Liga, considerato il capomafia del quartiere di San Lorenzo. L'accusa mossa nei suoi confronti è di associazione mafiosa, estorsione ed intestazione fittizia di beni. Dopo l'arresto dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, secondo l'accusa, Liga sarebbe subentrato alla guida del mandamento. Il nome dell'architetto compariva nei pizzini ritrovati nel covo dei Lo Piccolo. O meglio, veniva indicato utilizzando il numero 013.

Altre due sentenze per mafia sono state inflitte oggi nei confronti di Giovan Battista Barone, già condannato ad 8 anni per associazione mafiosa e tentativo di estorsione, ed Emilio Pizzurro, sul cui capo pendeva già una condanna a 6 anni per tentativo di estorsione. A denunciare la richiesta di pizzo era stato un imprenditore che, grazie alla sua testimonianza, ne ha permesso l'arresto lo scorso marzo. L'imprenditore ha raccontato di essere stato avvicinato dai due, i quali avrebbero avanzato dapprima una richiesta da 500 mila euro, ridotta successivamente a a 200 mila. I contatti principali erano avvenuti con Barone, che si presentava quale esponente del mandamento "Palermo centro".

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