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Mafia

La mafia di Santa Maria di Gesù alla sbarra: in appello 18 condanne, oltre 120 anni di carcere 

La sentenza della Corte, del processo denominato Brasca, assolve due imputati ed elargisce qualche sconto di pena a boss e gregari di uno dei più radicati clan di Palermo

Inflitti oltre 120 anni di carcere ai 18 imputati del processo denominato "Brasca" che è servito a smantellare il clan di Santa Maria di Gesù, uno dei più radicati sul territorio di Palermo. Non solo condanne, due gli assolti: Gaspare La Mantia e Giovanni Piacente. In primo grado erano stati in totale 160 gli anni di carcere inflitti dal giudice Maria Cristina Sala, con il rito abbreviato, a tutti gli imputati. 

Il colpo ai boss e gregari del clan risale al 16 marzo del 2016 quando gli investigatori diedero un duro colpo alla cosca, ricostruendo l'organigramma, i nuovi vertici e i rapporti con i mandamenti vicini. L'inchiesta aveva svelato anche numerosi episodi di estorsione, intimidazioni e danneggiamenti.

Le condanne nel dettaglio: Antonio Adelfio 7 anni e 3 mesi, Vincenzo Adelfio 9 anni e 4 mesi, Antonino Capizzi 8 anni e 8 mesi, Salvatore Maria Capizzi 6 anni, Salvatore Di Blasi 6 anni e 6 mesi, Stefano Di Blasi 4 anni, Francesco Di Marco 6 anni e 6 mesi, Gaetano Di Marco 6 anni e 4 mesi, Andrea Di Matteo 6 anni, Fabrizio Gambino 6 anni, Alfredo Giordano, ex direttore di sala del Teatro Massimo, 4 anni e 8 mesi, Giovanni Messina 6 anni e 10 mesi, Antonino Pipitone 14 anni e 2 mesi, Santi Pullarà 6 anni, Gregorio Ribaudo 6 anni, Mario Taormina 8 anni e 6 mesi, Giovanni Tusa 6 anni, Antonino Carletto 2 anni.
 

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