Mafia, gli imprenditori dicono no al pizzo: 4 arresti in provincia di Palermo
Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, riguardano gli assetti di cosa nostra all'interno del mandamento di San Giuseppe Jato. Nel corso dell'operazione - tra Camporeale e Montelepre - gli investigatori avrebbero ricostruito anche movente e dinamiche di un omicidio
Blitz antimafia dei carabinieri nel mandamento di San Giuseppe Jato, roccaforte storica dei "corleonesi". Oltre 50 militari del gruppo di Monreale, con il supporto di un elicottero, hanno partecipato dall'alba all'operazione, in corso tra i comuni di Camporeale e Montelepre. Le indagini, coordinate dalla Dda di Palermo, riguardano gli assetti di cosa nostra all'interno della famiglia mafiosa di Camporeale e documentano alcuni casi di estorsione, anche grazie alla collaborazione di imprenditori che si sono ribellati. (Le intercettazioni - video)
I retroscena: così Billitteri fu inghiottito dalla lupara bianca
In manette sono finiti: Giuseppe Tarantino di Camporeale (62 anni); Antonio Cusumano, palermitano residente a Camporeale (55 anni); Raimondo Liotta di Camporeale (48 anni) e Vincenzo Carlo Lombardo di Montelepre (42 anni). Cusumano è stato tuttavia assolto dal tribunale il 16 dicembre del 2021.
Le accuse non reggono, assolto un imprenditore edile
Cosa nostra avrebbero chiesto il pizzo a tre imprenditori edili: circa quindici mila euro. Poi le vittime hanno ammesso di essersi piegati al racket. Gli investigatori avrebbero ricostruito anche movente e dinamiche di un omicidio di mafia. A finire in manette anche un uomo, accusato di aver occultato il cadavere di Giuseppe Billitteri, un mafioso di Monreale scomparso nel marzo 2012. Billitteri fu ucciso perché non era d'accordo con i nuovi vertici del mandamento.
Articolo aggiornato il 16 dicembre 2021 alle ore 19.52 // Inserita l'assoluzione di Antonio Cusumano
