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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mafia Sperone / Corso dei Mille

Affari con droga, slot machine e case di riposo: colpo al clan di Brancaccio, 25 arresti

Sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio e spaccio di droga. Sequestrati beni per un milione di euro

Inflitto un duro colpo al clan di Brancaccio e in particolare alla famiglia mafiosa di Corso dei Mille, una delle più importanti di Palermo. Questa mattina all'alba la polizia - su delega della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Palermo che ha coordinato le indagini - ha eseguito l'operazione "Maredolce 2" che ha portato all'arresto di 25 affiliati. Le accuse per loro sono, a diverso titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

I nomi degli arrestati

Mafia, colpo al clan di Brancaccio: 25 arresti

Le indagini, condotte dalla Squadra mobile, hanno fatto luce su una delle articolazioni territoriali chiave nell’economia di cosa nostra palermitana. Sotto la lente l’economia diversificata di un sodalizio criminale - già colpito al cuore nel luglio del 2017 con l’operazione “Maredolce” - capace di intessere rapporti stabili con autorevoli esponenti di altri mandamenti di cosa nostra e di incidere e condizionare profondamente il tessuto economico, tanto legale quanto illecito, di quella porzione di territorio.

Cortese conferenza arresti mafia-2

La droga, il business delle slot machine, il controllo di alcune case di riposo, le immancabili estorsioni sono soltanto alcuni degli interessi perseguiti dagli affiliati e documentati dalle indagini dei poliziotti. Il sodalizio criminale esercitava un capillare e rigoroso controllo del territorio anche nei confronti della microcriminalità predatoria, assoggettata all’"autorità” mafiosa. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati all’organizzazione beni per un valore approssimativo di un milione di euro.     

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Le reazioni

"Un importante colpo alle cosche e alle famiglie mafiose, un grande contributo alla liberazione di Palermo dal controllo militare mafioso sui cittadini e sulle imprese. Un'ulteriore conferma della bontà dell'operato delle strutture investigative e delle forze dell'ordine a Palermo e in Sicilia". Commenta il sindaco Leoluca Orlando.

"Cinquanta arresti tra Palermo e Catania - commenta il ministro Salvini - e beni sequestrati per un milione di euro: polizia e carabinieri hanno colpito un clan operante nel mandamento di Brancaccio e un gruppo legato alla cosca Cappello che faceva affari con la droga. Le accuse sono gravissime: estorsione, incendio, contrabbando, autoriciclaggio, spaccio. Grazie alle forze dell’ordine e agli inquirenti: l’Italia stamattina è più pulita. E oggi sarò in Calabria per restituire ai cittadini un bene confiscato alla ‘ndrangheta. Avanti tutta!".

"La mafia - aggiunge il sottosegretario all'Interno Luigi Gaetti - sta cambiando modus operandi, diversificando gli affari, gestendo anche le case di riposo. Cosa Nìnostra controlla le attività illecite, ma anche quelle lecite. I boss regolano il traffico nel sottobosco della microcriminalità. Ladri, rapinatori e spacciatori sono soggetti all'autorità mafiosa. Siamo in prima linea per rilanciare il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia e alla criminalità organizzata: è un valore culturale, etico ed educativo che abbiamo il dovere di compiere con forza. La re-immissione nel circuito dell’economia legale degli immobili e delle aziende confiscate alla criminalità organizzata costituisce un segnale positivo per la comunità, di vittoria dello Stato e della legalità. Gli arresti di oggi - conclude il Gaetti - non fanno altro che confermare come la presenza costante e la continua collaborazione delle forze di polizia siano la risposta più efficace contro ogni forma di criminalità organizzata. Lo Stato è presente, grazie a tutte le forze di polizia".

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“La presenza dello Stato deve essere costante, soprattutto nelle periferie, per garantire un deciso contrasto alla mafia a tutela dei cittadini. Facciamo un plauso alla polizia per l’operazione di questa notte che ha colpito il mandamento di Brancaccio a Palermo che si arricchiva con droga, estorsioni e slot machine. Soltanto pochi mesi fa siamo stati nel quartiere con il Ministro Lezzi e il sottosegretario Crimi per ribadire ancora una volta che non c’è spazio per la criminalità organizzata, e che c’è invece voglia di ridare alla parte sana della città e ai giovani di Brancaccio una prospettiva di vita diversa nel segno della legalità”. Lo affermano i parlamentari nazionali di Palermo del Movimento 5 Stelle, Roberta Alaimo, Steni Di Piazza,Valentina D’Orso, Giorgio Trizzino e Adriano Varrica.


 

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