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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia Misilmeri

"Meccanici complici del clan di Misilmeri", così smontarono le cimici sulle auto del boss

Nell'inchiesta "Cassandra" dei carabinieri Erasmo Desio e Gaspare Carella sono accusati di favoreggiamento aggravato. Per la Procura avrebbero inscenato "un teatrino" per bonificare la Panda e la Mercedes di Domenico Nocilla: "E' lo stereo, assorbe assai questo stereo di marocchini, digli che deve levarlo!"

“E’ lo stereo, uno stereo di marocchini, bisogna levarlo, assorbe assai!”, così dicevano i meccanici di Misilmeri Gaspare Carella ed Erasmo Desio, indagati per favoreggiamento aggravato di Cosa nostra nell’ambito dell’operazione “Cassandra”, con la quale ieri i carabinieri hanno arrestato 8 persone. Il problema delle auto del presunto boss Domenico Nocilla non sarebbe stato - a dispetto del “teatrino”, come lo definiscono gli inquirenti - lo stereo, ma invece le microspie piazzate dai militari per intercettare le conversazioni. Per il procuratore aggiunto Salvatore De Luca ed i sostituti Bruno Brucoli e Gaspare Spedale, che coordinano le indagini, Carella e Desio si sarebbero attivati per smontare le cimici e, di fatto, da quel momento in poi in quelle macchine non sarebbe stato più possibile captare alcun dialogo.

"C'è una microspia!"

E’ la mattina del 26 ottobre del 2017 quando Domenico Nocilla (arrestato in “Cupola 2.0” a dicembre 2018) porta la sua Panda nell’officina di Misilmeri dei due meccanici “per verificare delle anomalie elettriche”. Alle 15 Carella dice a Desio: “Erà, minchia, a posto siamo! Lo sapevo io, lo sapevo! Lo sapevo ora il discorso… C’è una microspia là!”.

"Come posso smontarla?"

Quattro giorni, dopo viene intercettata una conversazione tra Carella e Nocilla. E’ proprio quest’ultimo a ipotizzare che con la batteria scarica la microspia non funzioni: “Essendo la batteria scarica – dice - quel lavoro non lo fa”, ma il meccanico gli risponde: “Sì, sì, sempre lo fa” e Nocilla: “Lo stesso lo fa? Mizzica spe

"E' lo stereo, assorbe assai..."

Successivamente i due meccanici avrebbero bonificato anche la Mercedes di Nocilla. Desio chiedeva al collega: “Che è? C’è? Ma è assai?” e Carella: “Secondo me sì… questa assorbe di meno… Aspetta che si spegne”. A quel punto Desio affermava: “Ci scarica la batteria? E ogni volta accende con il booster?” e Carella: “Sì, sì, mi pare lo stereo… Pare lo stereo, sì”. E Desio: “Glielo dici: ‘E’ lo stereo’, ci dici: ‘Assorbe assai’… Glielo fai cambiare questo stereo” e l’altro: “Sì, glielo faccio levare, glielo faccio cambiare, minchia, questo stereo dei marocchini!”.

Il "teatrino" dei due meccanici

“Dalle conversazioni emergeva chiaramente che i due meccanici mettevano in scena una falsa rappresentazione volta a far credere agli investigatori all’ascolto che non si erano avveduti dell’installazione delle microspie e che avevano addebitato i malfunzionamenti elettrici alla scarsa qualità dello stereo”, dicono i carabinieri. E aggiungono: “Ad aggravare il tutto è anche il teatrino inscenato rientrando nell’autovettura, al solo fine di convincere i militari all’ascolto”.

La fine delle intercettazioni

Infine “da quel momento ovviamente – come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Guglielmo Nicastro - più alcuna conversazione veniva captata all’interno delle macchine di Nocilla. Addirittura, in alcune circostanze, sebbene si registrasse la presenza all’interno di tali mezzi di Nocilla e di altri soggetti, non veniva captata alcuna parola. L’intervento dei meccanici dunque risultava risolutivo ai fini della successiva elusione delle investigazioni da parte di Cosa nostra, in particolare della famiglia mafiosa di Misilmeri”.

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