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Giovedì, 18 Aprile 2024
Mafia Misilmeri

"Sono falsi ma sono buoni", gli acquisti del clan di Misilmeri con banconote taroccate

Dall'operazione "Cassandra" dei carabinieri emerge che alcuni indagati avrebbero comprato pane, carne, benzina e anche pagato in alcuni bar con 20 e 50 euro del tutto fasulli. "I tabacchini se ne accorgono, tu devi imbrogliare quello del mercatino..."

Comodissimo fare la spesa con soldi falsi, comprare sigarette, olive, carne, pane, prendere un caffè o un aperitivo pagando però con carta straccia. Ed è proprio quello che avrebbero fatto alcuni degli indagati coinvolti nell’operazione “Cassandra” dei carabinieri. Secondo il procuratore aggiunto Salvatore De Luca ed i sostituti Bruno Brucoli e Gaspare Spedale, che coordinano l’inchiesta, in diversi casi, infatti, Gaetano Billitteri, Claudio Nocilla, Vincenzo Ganci, Fulvio Tutone e Domenico Fuschi avrebbero rifilato a commercianti banconote da 20 e 50 euro totalmente false.

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"Sono soldi falsi ma sono buoni"

Il primo episodio che viene documento risale all’inizio di maggio del 2017. Ganci diceva infatti a Nocilla: “Sono soldi falsi ma sono buoni, non se ne accorge nessuno” e aggiungeva: “Non li sgualcire, non le sgualcire!”. Subito dopo, secondo i carabinieri, i due avrebbero tentato di consegnare una banconota falsa ad un tabaccaio di Misilmeri: “Ti vado a prendere un pacchetto di sigarette”, affermava Nocilla. Ma Ganci si sarebbe posto un problema non secondario: “E quello non li passa nella macchinetta? E se ti dice che sono falsi?”, ma Nocilla sarebbe stato invece molto sereno: “Ma che passa nella macchinetta, la minchia! Ci dico: ‘Come sono falsi? Ma che stai dicendo’”. La faccenda però non si sarebbe conclusa bene, tanto che Nocilla esclamava: “Minchia, se n’è accorto!” e Ganci subito andava alla carica: “Te l’ho detto io che se ne accorge, dovevi farlo da un’altra parte, che ti ha detto? Che non è buona?” e Nocilla: “Sì, se l’era presa, dice: ‘Claudio, guarda, non è buona…’, ci dissi: ‘Minchia, me l’hanno data ora… Ma vero mi stai dicendo?’… Ho preso le sigarette e gliele ho lasciate”.

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"Devi imbrogliare al mercatino"

I due avrebbero quindi deciso di cambiare fronte: “I tabacchini – sosteneva Ganci – se ne accorgono, tu devi imbrogliare quello del mercatino, gira di qua… Allora se c’è il vecchio delle olive, ci prendi 5 euro di olive e ci dai 50 euro” e poi avrebbe spiegato a Nocilla come consegnare la banconota al commerciante: “Di qua si vede palese che è falsa, tu ce la devi dare di qua… gliela devi dare così”. E Nocilla: “La 20 euro è meglio, darci la 20 euro che della 50 euro se ne accorge?”. Ganci raccomandava ancora: “Ma tu la macchina la devi mettere più in là… Chissà prende il numero di targa, il figlio di buttana… Almeno non si signalia la macchina”.

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Pane, carne e aperitivi pagati con carta straccia

La Procura contesta però diversi altri episodi: Billitteri, a giugno del 2017, avrebbe rifilato 20 euro contraffatti a una persona e poi acquistato della carne in una macelleria di Misilmeri con una banconota altrettanto fasulla da 50 euro. Ganci e Nocilla, il 3 maggio del 2017, avrebbero dato 50 euro falsi ad un venditore di scarpe. Stesso trucco utilizzato il giorno dopo con un altro ambulante. Altri 20 euro taroccati sarebbero stati poi dati lo stesso giorno al titolare di un panificio di Misilmeri ed altrettanti sarebbero stati spesi in un bar, mentre 50 euro sarebbero stati consegnati ad un altro ambulante. Nocilla, il 6 maggio, avrebbe poi fatto benzina pagando con 50 euro falsi e poi, assieme a Ganci, avrebbe rifilato altre due banconote da 50 euro fasulle in altri due bar. L’8 maggio, Ganci, Billitteri e Nocilla avrebbero pagato con soldi falsi in un altro panificio di Misilmeri, mentre il 7 settembre, assieme a Tutone e Fuschi, avrebbero ceduto altri 50 euro falsi. Infine il 9, avrebbero dato a un certo “Salvo” almeno 15 banconote false dello stesso taglio. 

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