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Sabato, 20 Aprile 2024
Mafia Bagheria

Si innamora di un carabiniere e il boss ordina al figlio: "Uccidi tua sorella"

Il diktat di Pino Scaduto, mafioso di spicco che progettava la ricostruzione del mandamento di Bagheria: troppo "imbarazzante" la relazione tra la ragazza e un giovane maresciallo. Sedici in tutto gli arrestati dell'operazione "Nuova alba"

Un boss del suo calibro non avrebbe mai potuto accettare che la figlia si fidanzasse con un maresciallo dei carabinieri. E per questo Pino Scaduto aveva decretato la sua morte, affidando al figlio il compito di farla fuori: “Tua sorella si è fatta sbirra”. Ma il ragazzo, confidandosi con un amico, aveva manifestato la propria volontà di tirarsi indietro: “Io non lo faccio... io non faccio niente… mi devo consumare io? Consumati tu, io ho trent’anni, non mi consumo”. E’ questo uno dei retroscena dell’operazione dei carabinieri Nuova alba che, grazie al blitz di oggi, hanno arrestato 16 esponenti di spicco del mandamento di Bagheria con l’accusa di associazione di tipo mafioso ed estorsioni ai danni di imprenditori locali.

I nomi degli arrestati

Scaduto, dopo essere uscito dal carcere e sei mesi di libertà, stava iniziando a porre le basi per riorganizzare il mandamento fiaccato nel recente passato da numerosi arresti. Il boss temeva che la relazione fra la figlia e un militare avrebbe potuto creare problemi al suo progetto di ricostituzione della cupola mafiosa. E per questo stava pianificando altri omicidi, tra i quali quello dello stesso maresciallo di cui si era innamorata la ragazza. Paure che sono state captate dalle cimici degli investigatori piazzate anche all’indomani di altre operazioni antimafia per registrare le fibrillazioni interne alla cosca che stava cercando di ripristinare i vecchi equilibri. I suoi piani, però, sono stati interrotti dalle indagini dei carabinieri del comando provinciale diretto dal colonnello Antonio Di Stasio, sotto il coordinamento del procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi e dell’aggiunto Salvatore De Luca.

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Il lavoro svolto dai carabinieri ha permesso di documentare alcune estorsioni commesse ai danni di imprenditori bagheresi e dei comuni limitrofi ad opera del mandamento di Bagheria, capace sempre di rigenerarsi dopo ogni operazione, rimpiazzando velocemente chi finiva in carcere. Nell’ordinanza di custodia del giudice Nicola Aiello viene contestata l’appartenenza alla famiglia di Altavilla Milicia degli arrestati: avevano il ruolo di selezionare le vittime di estorsione e riscuotere il denaro, oltre a pensare al sostentamento dei detenuti e alle mediazioni immobiliari, imponendo provvigioni superiori a quelle di mercato.

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