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Giovedì, 18 Aprile 2024
Mafia Noce

Pizzo alla fiction tv con Scamarcio: pioggia di condanne per il clan della Noce

Mafia, droga ed estorsioni: i vertici della Magnolia si ribellarono al racket. Due gli assolti. Le pene più alte sono state inflitte a Fabio Chiovaro e Tommaso Tognetti

Pioggia di condanne nel processo agli esponenti delle cosche del quartiere Noce. La prima sezione penale della corte d’Appello, degli imputati nel secondo grado di giudizio accusati a vario titolo di mafia, estorsioni, possesso di armi e traffico di stupefacenti, ha assolto Giovanni Seidita (in primo grado condannato a 6 anni per mafia e difeso dall'avvocato Maurilio Panci) e Dario Giunta (che in primo grado era stato condannato a 1 anno e 8 mesi per intestazione fittizia di beni e assistito da Concetta Rubino). Per gli altri soggetti coinvolti, sebbene con riduzioni di pena, è stata confermata la condanna.

La pena più alta, quattordici anni e sei mesi, è stata inflitta a Fabio Chiovaro. Undici anni e mezzo invece per Tommaso Tognetti, ritenuto esponente di spicco del mandamento mafioso della "Noce". Il clan è implicato anche nell'estorsione alla società di produzione cinematografica "Magnolia fiction srl", impegnata nelle riprese del "Segreto dell'Acqua", fiction con Riccardo Scamarcio. Cosa nostra aveva cercato di mettere le mani sulla fiction tv tentando di imporre alcune assunzioni sul set della produzione per le scene girate a Palermo, ma i produttori si ribellarono denunciando tutto all'autorità giudiziaria.

(L'INTIMIDAZIONE E I SEQUESTRI: VIDEO)

LA SENTENZA - Degli arrestati nel blitz del 2012 sono stanti condannati: Fabio Chiovaro (14 anni e 6 mesi), Tommaso Tognetti (11 anni e sei mesi), Felisiano Tognetti (10 anni), Francesco Picone (21 anni e 8 mesi in continuazione con una precedente condanna), Salvatore Seidita (12 anni), Vincenzo Tumminia (11 anni), Gaetano Maranzano (12 anni), Cosimo Michele Sciarabba (8 anni), Domenico Spica (8 anni e 6 mesi), Santo Pitarresi (5 anni e 9 mesi), Girolamo Albanese (5 anni e 9 mesi), Nicolò Giacomo Sciarratta (8 anni e 6 mesi), Giovanni Guddo (8 anni e 6 mesi), Carlo Castagna (12 anni e 8 mesi), Tommaso Castagna (8 anni e 8 mesi), Gaetano Castagna (8 anni e otto mesi), Antonio Giuseppe Enea (8 anni), Giuseppe Di Benedetto (5 anni), Saverio D'Amico (6 anni e sei mesi), Umberto Maltese (8 anni e 6 mesi), Antonino Bonura (8 anni), Gaspare Bonura (9 anni e 2 mesi), Giovanni Matina (10 anni), Renzo Lo Nigro (10 anni e 6 mesi), Marcello Argento (9 anni), Giuseppe Bonura (4 anni e 4 mesi ), Giuseppa Mirabella (2 anni), Umberto Sammaritano (1 anno e 8 mesi), Vincenzo Acone (2 anni), Vincenzo Toscano (1 anno e otto mesi), Giacomo Abbate (1 anno e 8 mesi), Alessandro Guddo (1 anno 8 mesi), Salvatore D'Amico (1 anno e 8 mesi), Vincenzo Landolina (2 anni). Sconti di pena anche per Giuseppe Sammaritano (da 10 anni e mezzo a 8 anni e 10 mesi) e Santino Chiovaro (da 10 anni e 4 mesi e 8 anni e quattro mesi). Entrambi erano difesi dall'avvocato Giovanni Castronovo.

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