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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Mafia, sequestrati beni per oltre 3 milioni ad esponenti delle cosche

Interessati dal provvedimento Francesco Russo, ritenuto organico alla famiglia di Borgo Vecchio, e titolare del negozio all'ingrosso "Mondo Carta". Poi Vincenzo Pipitone, ritenuto reggente del clan di Carini, e Lorenzo Altadonna, indagato per riciclaggio di denaro sporco

La guardia di finanza ha sequestrato società, attività commerciali, appartamenti e terreni del valore complessivo di circa 3,3 milioni di euro, in esecuzione di due distinti provvedimenti emessi dal Tribunale, Sezione misure di prevenzione, su richiesta della Procura. Interessati dai provvedimenti di sequestro tre soggetti, tutti già sottoposti anche a misure di prevenzione di carattere personale.

Il primo, Francesco Russo 52 anni, ritenuto organico alla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, nel 2000 e nel 2012 ha riportato condanne per i reati di associazione mafiosa, rapina ed estorsione, aggravati dal favoreggiamento mafioso. Elementi investigativi a sostegno della sua contiguità a Cosa nostra, sono stati forniti anche da alcuni collaboratori di giustizia. A fronte di esigue capacità reddituali, le investigazioni economico-patrimoniali delle fiamme gialle hanno permesso di rilevare nella disponibilità del soggetto e dei suoi familiari un cospicuo patrimonio, formato con disponibilità finanziarie frutto di attività illecite. Tra i beni sequestrati, un’attività di commercio all’ingrosso di carta "Mondo Carta" in largo Edoardo Alfano" e diversi appartamenti a Borgo Vecchio, autovetture di grossa cilindrata, conti correnti e disponibilità finanziarie, del valore complessivo di oltre 1,3 milioni di euro.

Interessati dal sequestro dei beni anche un esponente di spicco della famiglia mafiosa di Carini, Vincenzo Pipitone, ed un imprenditore indiziato di contiguità con la stessa cosca, Lorenzo Altadonna. Il boss, di 57 anni ed originario di Torretta, nel 1985 è stato sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni, perché indiziato di appartenere alla famiglia mafiosa di Carini ed alla confisca dei suoi beni, fittiziamente intestati ai propri familiari. La sua appartenenza alla cosca mafiosa di Carini è emersa ancora più nettamente nel giugno 2006, quando è stato tratto in arresto per il reato di associazione mafiosa per aver diretto la famiglia mafiosa di Carini, costituendo per Cosa nostra un preciso punto di riferimento per il controllo dei lavori pubblici e l’imposizione del pizzo e nel 2007, quando è stato nuovamente arrestato per i reati di estorsione ai danni di imprenditori carinesi e per quello di riciclaggio aggravato. A conclusione delle indagini economico-patrimoniali, i finanzieri hanno sequestrato all’ex reggente una lussuosa villa del valore di circa un milione di euro, fittiziamente intestata ai suoi familiari.

Interessato dal provvedimento di sequestro anche un imprenditore carinese, di 51 anni, indagato nel 2007 per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco ed attualmente sottoposto alla misura personale di prevenzione della sorveglianza speciale. Nei suoi confronti sono stati ora sequestrati a Carini un’attività di commercio al dettaglio di abbigliamento, una villa e diversi terreni, del valore complesso di oltre un milione di euro.

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