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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Resuttana-San Lorenzo

Negozianti dicono “no” al pizzo Fermati quattro estorsori

Antonio Di Maggio, Pietro Daraia, Pietro Salamone e Tommaso Bartolomeo Genovese sono accusati di tentata estorsione. Avrebbero operato per conto del mandamento di San Lorenzo

Le vittime si ribellano al pizzo. Quattro pregiudicati sono stati fermati dalla Squadra Mobile dopo la denuncia di un commerciante al quale avevano chiesto il pizzo. Si tratta di Antonio Di Maggio, 35 anni, Pietro Daraia, 35 anni, Pietro Salamone, 32 anni, e Tommaso Bartolomeo Genovese, 26 anni, ai quali è stato notificato un provvedimento di fermo emesso dalla Dda per tentata estorsione in concorso ed aggravata dal fatto di avere agito con il metodo mafioso. Operavano nell'ambito territoriale del mandamento di San Lorenzo. Due gli episodi contestati agli indagati.

In particolare: Di Maggio, Daraia e Salamone, sono accusati di aver costretto i titolari di una ditta di importazione e distribuzione di prodotti ed articoli per la casa a versare 300 euro come "assicurazione". Lo stesso Di Maggio, in concorso con Genovese, risponde anche di aver tentato di imporre il pizzo alla titolare di una ditta di ingrosso di carni macellate di corrispondere loro, come "regalo" per feste natalizie.

I fatti si sono verificati tra l'agosto e il novembre scorso e grazie al contributo delle vittime, gli investigatori hanno potuto ricostruirli e riscontrarli, anche grazie alle riprese dei sistemi di telesorveglianza. Prima di avvicinare gli imprenditori da taglieggiare, gli indagati effettuavano perlustrazioni in prossimità delle aziende.

Dopo il trasferimento dei quattro pregiudicati nella casa circondariale di Pagliarelli, si è celebrata l'udienza di convalida del fermo e il Gip ha emesso nei loro confronti ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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