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Cronaca Falsomiele

Il rudere degli orrori: animali macellati clandestinamente, scatta sequestro a Falsomiele

L'area era gestita da un 43enne pregiudicato palermitano. La polizia è arrivata e ha trovato una capra sgozzata: le fasi della macellazione erano riprese con il telefonino da tre ghanesi in previsione di una festa islamica

Il sospetto era che là dentro, in quel rudere, venissero macellati clandestinamente gli animali. Così è scattato il blitz della polizia che ha rivelato come quei sospetti in effetti fossero fondati. Gli agenti del commissariato Oreto-Stazione sono intervenuti all’interno di una vasta area rurale di via Maria Messina che sovrasta Falsomiele. Qua dentro gli animali erano rinchiusi in pessime condizioni strutturali ed igienico sanitarie e macellati.

Il racconto è affidato alle parole della polizia. "All’interno di gabbie fatiscenti - dicono dalla questura - erano custoditi tre suini, cinque pecore, 40 galline, un cavallo e una mucca. Gli esiti del sopralluogo hanno portato alla luce l’attività di macellazione, già parzialmente avvenuta, di una capra, la cui carcassa bruciata era appesa ad un gancio. L’animale, un esemplare raro di capra girgentana, era stato quasi del tutto sezionato e le varie parti poste in un contenitore infestato da insetti".

Macello clandestino a Falsomiele: il rudere sequestrato | VIDEO

Durante il sopralluogo degli agenti era presente un 43enne pregiudicato palermitano che, pur non essendo il proprietario del fondo, si è fatto carico della responsabilità della macellazione. Oltre al 43enne erano presenti tre ghanesi. "Il palermitano - spiegano dalla questura - avrebbe dovuto regalare loro la capra sgozzata, sviscerata e prima ancora affumicata, in previsione della festa islamica del sacrificio. Le fasi dell’affumicatura e della sgozzatura sono state riprese dai ghanesi i cellulari, in modo da rendere tangibile agli altri consumatori e destinatari della carne di capra, che la macellazione era avvenuta secondo i canoni previsti dalla religione islamica".

Sul posto si è reso necessario l'intervento anche di personale del gabinetto regionale di polizia scientifica e dell'Asp per gli adempimenti di sua competenza. Sia l’area - uno spazio di circa mille metri quadrati - che gli animali e il materiale presenti sono stati posti sotto il vincolo del sequestro penale. "Gli animali sequestrati - ritenuti in condizioni di salute accettabili, seppur in precario stato igienico-sanitario - sono da trattenere comunque in quarantena", spiegano dalla polizia. Il titolare del macello clandestino è stato invece denunciato "per l’inosservanza sulla corretta identificazione degli animali, carenze igienico-sanitarie ed irregolarità dei criteri di protezione negli allevamenti".

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