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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Lorefice "braccato" dalle Iene, l'Arcidiocesi: "Mistificazioni mediatiche"

La replica del vicario generale Oliveri dopo le polemiche nate per l'ultimo servizio della trasmissione televisiva sui licenziamenti dell'Opera Pia: “L’Arcivescovo è impegnato nella ricerca delle migliori soluzioni, prova dolore ed è vicino con la preghiera a ciascuno"

"Mistificazione mediatica". Così l'Arcidiocesi bolla le polemiche nate per l'ultimo servizio della trasmissione televisiva Le Iene sul caso Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini, presieduta dall'arcivescovo Lorefice. In un lungo servizio Filippo Roma ripercorre la vicenda dell'Istituto e intervista i dipendenti, i quali aspettano ancora gli stipendi degli ultimi sedici mesi di lavoro. Mentre nessuna replica arriva dal diretto interessato, che rifiuta ogni contatto con l'inviato di Mediaset. In una nota, il vicario generale Giuseppe Oliveri esprime - a nome del Consiglio presbiterale e dei fedeli -  "affettuosa vicinanza all’arcivescovo metropolita, Corrado Lorefice, rinnovandogli al contempo sentimenti di filiale comunione".

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“L’arcivescovo di Palermo – spiega Oliveri - insieme ai suoi collaboratori è costantemente impegnato nella ricerca delle migliori soluzioni, prova dolore ed è vicino con la preghiera a ciascuno. Appare così incomprensibile il tentativo di mistificazione mediatica cui abbiamo assistito nei giorni scorsi in cui l’intento denigratorio e diffamatorio appare prevalere su quello informativo. Del resto, i termini della complessa e tormentata vicenda dell’Opera Pia Ruffini, nei suoi passaggi cruciali, sono stati resi noti e sono tutt’oggi consultabili nel sito dell’Opcer. Informare è un diritto e un dovere che la Chiesa di Palermo considera un bene prezioso da tutelare e difendere".

La nota cita poi Papa Francesco e il messaggio per la 52^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali, “La verità vi farà liberi”: "'La comunicazione umana è una modalità essenziale per vivere la comunione. Il giornalista nel mondo contemporaneo, non svolge solo un mestiere, ma una vera e propria missione. Ha il compito, nella frenesia delle notizie e nel vortice degli scoop, di ricordare che al centro della notizia non ci sono la velocità nel darla e l’impatto sull’audience, ma le persone. Informare è formare, è avere a che fare con la vita delle persone. Per questo l’accuratezza delle fonti e la custodia della comunicazione sono veri e propri processi di sviluppo del bene, che generano fiducia e aprono vie di comunione e di pace'".



 

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