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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Liquami nell'acqua a Lampedusa: coinvolti dirigenti palermitani della Regione

Sono tredici le persone finite sotto inchiesta per il presunto disastro ambientale nell'isola delle Pelagie. C'è anche Maurizio Pirillo, ex direttore generale del dipartimento Acqua e Rifiuti. Il caso della palermitana Giovanna Taormina: sarebbe responsabile di una maxi discarica abusiva

Ci sono anche alcuni dirigenti regionali di Palermo tra gli indagati per il presunto disastro ambientale a Lampedusa nell'inchiesta per le irregolarità nel funzionamento del depuratore dell'isola. Oltre al sindaco Martello e al precedessore Nicolini è finito nei guai Maurizio Pirillo, 56 anni, palermitano, ex direttore generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione Sicila. Palermitani anche Felice Ajello, 61 anni, direttore servizi attuativi della Regione Sicilia per la gestione delle acque e Salvatore Stagno, 47 anni, titolare del Rup della Regione, il registro unico produttori. Ma tra gli indagati figura pure Giovanna Taormina, 50 anni, palermitana residente a Lampedusa, rappresentante legale della ditta Edilscan, che sarebbe responsabile di una maxi discarica abusiva a Lampedusa contenente i liquami non depurati.

Sequestrato l'impianto di depurazione di Lampedusa: 13 indagati

Le ipotesi di reato contestate sono, a vario titolo: inquinamento ambientale, falso, truffa, omissione d'atti d'ufficio, frode in pubbliche forniture. "Si tratta di imputazione provvisorie - hanno precisato il procuratore capo, Luigi Patronaggio, e il sostituto Alessandra Russo - in attesa di ulteriori verifiche". 

L'impianto di depurazione del Comune di Lampedusa è stato sequestrato dai carabinieri del centro Anticrimine natura e la guardia costiera.
Gli accertamenti - disposti dalla Procura - avrebbero fatto riscontrare un inquinamento da batteri fecali, 10 mila volte superiori ai limiti imposti dalla legge. "E' da tempo che attenzioniamo la situazione di Lampedusa. Dal 2012 il vecchio depuratore non funziona più. E' una situazione che, nel tempo, si è sempre più aggravata, le opere che dovevano essere effettuate non sono state realizzate - ha spiegato il procuratore capo Luigi Patronaggio - e oggi abbiamo una situazione di estrema gravità. I batteri fecali presenti in acqua sono 10 mila volte superiori a quelli previsti dalle tabelle. E questo è un dato che ha comportato il sequestro preventivo. Abbiamo dovuto necessariamente inviare le informazioni di garanzia a tutti gli amministratori che si sono succeduti  dal 2012 ad oggi  - ha aggiunto il procuratore Patronaggio - proprio perché vogliamo capire se ci sono state omissioni penalmente rilevanti". 

L'elenco con tutti gli indagati

"Non escludiamo l'esistenza di reati contro la pubblica amministrazione, inadempienza nelle pubbliche forniture - ha aggiunto il procuratore Patronaggio - perché questo appalto si è protratto per più tempo e ancora non è stato chiuso. E' nostra preoccupazione far funzionare la stagione estiva per cui abbiamo impartito al Comune delle direttive che se verranno rispettate, probabilmente, riusciranno a contenere l'inquinamento ambientale, altrimenti poi si procederà con un amministratore giudiziario".

Il Comune di Lampedusa ha beneficiato di finanziamenti - 8 milioni di euro - che sono previsti per l'insularità. Qualcosa si è però inceppata. Il depuratore non funzionava. "Venivano utilizzate impropriamente le vasche del vecchio e del nuovo depuratore e un tubo, una sorta di collettore, che si vede che spande in acqua i rifiuti melmosi" - ha aggiunto il procuratore capo Luigi Patronaggio. "Il progetto prevede un finanziamento di 8 milioni di euro - ha spiegato, durante la conferenza stampa in Procura, Alessandra Russo il sostituto procuratore titolare del fascicolo di inchiesta - . Prevede una serie di step per la consegna dei lavori che vengono man mano scandite nel tempo, il tutto si dovrebbe risolvere nel giro di due anni".  

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