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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Insultati per una foto": lite con palermitani, arrestato titolare del Lido San Teodoro a Marsala

Il gestore dello stabilimento balneare nella riserva dello Stagnone, è stato arrestato dopo che si sarebbe scagliato contro un gruppo di palermitani in bicicletta. Tra loro poliziotti e finanzieri: tensione alla prima udienza del processo per direttissima

Un lido da sogno, una meta gettonatissima tra i palermitani. Adesso quell'angolo di paradiso in cui "si può anche camminare sul mare" è piombato nella bufera (e non la prima volta). Giuseppe De Vita, il gestore del Lido "Le Torri" di San Teodoro a Marsala, nella bocca nord della Laguna della riserva dello Stagnone, è stato arrestato dopo che si sarebbe scagliato contro un gruppo di palermitani in bicicletta. Tra loro anche il sovrintendente di polizia Luigi Guastella. L'alterco risale a domenica scorsa. Protagonisti, da una parte il 47enne marsalese Giuseppe De Vita, gestore, con la moglie Ombretta Nizza, e un loro bagnino (Emanuele Aleci) e dall’altro il gruppo di 38 ciclisti amatori (“Le pantere della polizia bike”) in sella alle loro bici per trascorrere una giornata in tutta tranquillità, ammirando la bellezza del paradiso marsalese.

Il palermitano Luigi Guastella ha raccontato, davanti al giudice monocratico Lorenzo Chiaramonte, come sono andate le cose durante la prima udienza del processo per direttissima, nella quale non sono mancati i momenti di tensione. “De Vita – ha dichiarato Guastella in aula (come riporta il sito Tp24.it) - è arrivato come una furia e mi ha strappato dalle mani la carta d’identità del bagnino che ci aveva detto che non potevamo fare foto. Senza, per altro, spiegarci il perché. Eravamo in 38, ma arrivati nei pressi del lido uno di noi ha forato. Ci siamo, quindi, fermati. E una ragazza del nostro gruppo è andata sul bagnasciuga per scattare qualche foto. Al diniego, sia la signora, funzionaria del Demanio, che io, abbiamo spiegato che il bagnasciuga è pubblico”.

Lido San Teodoro-2

A quel punto la situazione sarebbe degenerata. “De Vita – ha continuato il poliziotto – si è lasciato andare al turpiloquio e mi ha detto cretino anche alla presenza degli agenti della Volante arrivati dopo che abbiamo chiamato il 113”. Così è scattato l'arresto per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. “Quando è stato fatto presente che molti di noi eravamo poliziotti e finanzieri che conoscono le regole – ha detto ancora il sovrintendente Guastella – il bagnino ha risposto che lui se ne fregava della polizia e che dovevamo uscire. De Vita ha dato del cretino anche al suo bagnino perché, su mia richiesta, mi aveva dato la sua carta d’identità. Poi, è arrivata una donna dalla cui bocca è uscito di tutto. Successivamente, ho saputo che è la moglie di De Vita. A quel punto, ho detto: andiamo via e chiamiamo il 113. Ma neppure all’arrivo della Volante il De Vita voleva consegnare i suoi documenti. Diceva che fin quando ero presente anch’io non lo avrebbe fatto. Poi, mi ha anche spintonato. Solo dopo avere insistito più volte, ha fornito i suoi documenti”.

Il poliziotto ha testimoniato a non più di un paio di metri di distanza dall’imputato, visibilmente nervoso. A De Vita, dopo la convalida e il ritorno in libertà, su richiesta del pm, è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nel suo lido. 

Tante recensioni su TripAdvisor in questi anni hanno denunciano la maleducazione del personale. "Posto molto bello, gestione pessima": è la sintesi dei numerosi racconti dei turisti. "Luogo incantevole, ma lido molto e caro e personale con un temperamento  maleducato, arrogante e nervoso". E ancora: "Posto gestito nel peggiore dei modi, personale scortese nel quale il gestore fa sia da bagnino che da barista che da cassiere". "Una spiaggia che vive nell'illegalità". Con divieti a gogò, dallo scatto delle fotografie all'introduzione del cibo dall’esterno.

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