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Cronaca

La Cgil ricorda la strage di via Maqueda con gli studenti del Vittorio Emanuele

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Un salto indietro nel tempo. Domani la Cgil rievoca la rivolta di Palermo dell'8 luglio 1960 in un confronto con i ragazzi del liceo classico Vittorio Emanuele II. In città il bilancio della rivolta contro il governo Tambroni fu pensantissimo, con  4 morti e 300 fermi. All'iniziativa, che si terrà presso l'aula magna dell'istituto con la partecipazione degli alunni di due classi del quarto anno, interverranno il dirigente scolastico Rita Coscarella, il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Francesco Piastra, lo storico Carlo Marino, il sindaco Leoluca Orlando, il segretario generale della Fillea Cgil Sicilia Francesco Tarantino. Conclude il segretario generale della Cgil Palermo Enzo Campo.

Nell'ambito del convegno, saranno premiati i tre lavori migliori degli studenti scelti da una commissione. ''La Fillea da sempre ricorda i fatti dell'8 luglio. Riteniamo importante ricordare le motivazioni che furono alla base di quella rivolta sociale, innescata in tutta Italia dal movimento antifascista e scatenata nella nostra città da una situazione di miseria, dalle condizioni di vita e di lavoro precarie di cittadini, braccianti agricoli, ragazzi di bottega e garzoni con le magliette a strisce, che vedevano in quella protesta la possibilità di cambiare le cose - dice il segretario Fillea Cgil Palermo Francesco Piastra - . E' importante coltivare la memoria, rievocare e attualizzare i fatti con la scuola e con il mondo accademico, confrontando le tante corrispondenze tra le due epoche, soprattutto in un momento in cui si assiste a una escalation di rigurgiti neofascisti e in cui stiamo vivendo una fase di incertezza politica''.

''Le battaglie per i diritti e la democrazia che il movimento sindacale portò avanti in quegli anni sono state la base per tante conquiste, prime fra tutte lo Statuto dei lavoratori - aggiunge il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo - Oggi, con il 40 per cento dei giovani disoccupati, Palermo vive una condizione di emarginazione e il disagio sociale è forte. La richiesta di cambiamento sociale ed economico è valida oggi come allora. Rievocare i fatti dell'8 luglio, nel confronto con le nuove generazioni, per il sindacato significa ribadire che le battaglie per i diritti servono per costruire una società piu giusta, nel rispetto dei valori della nostra Costituzione''. Durante la manifestazione dell'8 luglio a Palermo i poliziotti spararono sulla folla uccidendo tre manifestanti e una passante. Le vittime di quel giorno furono Giuseppe Malleo di 16 anni, Andrea Gangitano di 14 anni e Francesco Vella operaio di 42 anni. A loro va aggiunta Rosa La Barbera una donna di 53 anni raggiunta da uno dei tanti colpi sparati all'impazzata, mentre si apprestava a chiudere la finestra di casa.

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