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Cronaca

Difendeva i diritti dei lavoratori Dipendente Ksm licenziato

"Si è trattata di una vera e propria persecuzione personale e antisindacale - denunciano dal sindacato Usipe che poi continua -. Sono due mesi che chiediamo interventi e c'è stato un silenzio assordante"

Chiedeva solo il rispetto della legalità e delle norme contrattuali e costituzionali. L'attività sindacale lo portò anche ad esporsi varie volte chiamando anche le varie forze di polizia per far constatare agli organi le irregolarità della società di vigilanza Ksm di Palermo. Ma stavolta, per la stessa società, Claudio Di Trapani, guardia giurata e rappresentante sindacale dell' Usipe, il sindacato autonomo del comparto sicurezza civile e sussidiaria, è stato licenziato dall'istituto di vigilanza.

Già oggetto di attenzioni particolari come le numerose pendenze che ha nei confronti della stessa società per mobbing, la situazione si sta trasformando in una vera e propria persecuzione, in quanto gli si contesta la sua attività di dirigente sindacale. Lo studio legale dell'organizzazione sindacale, ha già presentato un primo ricorso per condotta antisindacale al magistrato del lavoro, che si spera venga accolto immediatamente in quanto non sussistono i fatti e poi chiederemo anche i danni risarcitori in quanto il datore di lavoro non può perseguire e sanzionare un rappresentante sindacale e tra l'altro decidere di licenziarlo per questo. Sono due mesi che chiediamo interventi da parte degli organi preposti al controllo sulla gestione del personale, ma a nulla e valso anzi, un silenzio assordante sottolineano dalla segreteria generale di Roma.

L'atto di contestazione è del tutto illegale e contro ogni norma di principio di diritto e liberta sindacale. Fanno notare dall'Usipe, non esistono precedenti, e un primo caso in Italia di licenziamento di un rappresentante sindacale sanzionato per la sua attività. E ciò lo riteniamo inammisibile. Di Trapani lavorava con l'Istituto Ksm da molti anni. Poi, sempre attivo sul fronte della difesa dei diritti dei lavoratori, diventa prima Rsa e poi dirigente responsabile della segreteria provinciale di Palermo. "E' evidente - affermano da Roma - che si è voluto colpire anche e soprattutto l'azione sindacale all'interno dell'Istituto", dove l'Usipe conta una sessantina di iscritti. Di certo, non ci fermeremo contro questi abusi illegali come prevede l'art.15 dello statuto dei lavoratori e non ci fermeranno. "Prima del cambio della licenza in Ksm un minimo di approccio delle relazioni esisteva, oggi invece - conclude la nota del sindacato - abbiamo cercato tutte le forme di relazioni sindacali bonarie, ricevendo di contro un licenziamento dopo varie persecuzioni documentate ai danni di dirigenti ed iscritti".

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