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Cronaca

Ksm, guardie giurate in assemblea: "Bloccare procedure per licenziamenti"

I dipendenti dell'istituto di vigilanza, che ha annunciato 405 esuberi, hanno chiesto un incontro al Prefetto. "Fanno quello che vogliono senza rispettare noi e i tariffari. Dove sono i sindacati?". E intanto l'Ugl "silura" il reggente provinciale

Paure e incertezze tra i lavoratori della Ksm sulle cui teste pende la “spada di Damocle” dei licenziamenti. E intanto un sindacalista della Ugl, ritenuto "scomodo" secondo alcuni colleghi, è stato silurato dai suoi superiori che gli hanno revocato la reggenza della compagine provinciale. Regna ancora il caos sull’istituto di vigilanza, travolto recentemente da vicende giudiziarie e che presto potrebbe prendere provvedimenti rispetto ai 405 esuberi per i quali sono state avviate le procedure.

Ieri mattina i rappresentanti della Cobas, al termine di un’assemblea con i lavoratori Ksm, hanno scritto al Prefetto di Palermo per chiedere un incontro urgente con una delegazione di dipendenti. L’obiettivo? Ottenere la “sospensione delle procedure di cessione di servizi - si legge in una nota - ad altre aziende, in attesa dei dovuti controlli degli enti preposti”. Nella stessa missiva l’invito a tutte le organizzazioni sindacali presenti in azienda a “concordare un percorso comune di lotta unitaria”.

"Stanno facendo quello che vogliono senza rispettare i tariffari e la dignità di noi lavoratori, sottopagati e sfruttati. Cosa stanno facendo i sindacati?", chiede una guardia giurata Ksm, intervistata davanti a una banca, che chiede di restare anonimo. "Siamo preoccupati per il nostro futuro - spiega un’altra guardia giurata - e la revoca del reggente provinciale dell'Ugl ci puzza". Il lavoratore si riferisce a Fabrizio Geraci, il quale pochi giorni fa è stato dichiarato decaduto dal suo ruolo sindacale.

Alla fine di febbraio il suo segretario nazionale gli ha inviato una lettera per ringraziarlo per l’attività svolta all’interno della federazione, tagliando corto e senza fornire spiegazioni. E alla richiesta di conoscere i motivi di tale decisione è stato risposto che si tratta del "normale avvicendamento relativo alle prerogative concesse dallo statuto federale" per la carica attribuita su base fiduciaria in attesa del prossimo congresso. "Lo hanno cacciato - spiega una terza guardia giurata che chiede di tutelare la sua privacy - a ridosso dei cambi di appalto e della cessione dei servizi ad altre aziende, anche piccole e in grosse difficoltà economiche".

LA REPLICA DI UGL. "Al signor Fabrizio Geraci - si legge nella nota inviata dal nazionale e riportata integralmente - è stato semplicemente revocato, da parte della segreteria nazionale che l'aveva conferito, l'incarico strettamente fiduciario di reggente essendo venuta meno la fiducia nei confronti del nominato. Le motivazioni di tale scelta, oltretutto, sono ben note all'interessato e non hanno nulla a che vedere con il delicato momento che sta attraversando la categoria. Pertanto, il signor Geraci non è stato nè silurato, nè dichiarato decaduto, ma semplicemente è stato restituito ai ruoli della dirigenza sindacale provinciale non essendo stato ritenuto adeguato a svolgere il ruolo di reggente, tenuto conto che nel periodo di reggenza, nonostante i ripetuti richiami da parte di questa segreteria regionale e della segreteria nazionale, ha continuato ad agire in maniera totalmente autonoma e talvolta difforme rispetto allo statuto ed alle linee guida che sono state trasmesse alla segreteria provinciale dagli organismi di livello superiore. Tant'è che la decisione del signor Fabrizio Geraci di voler abbandonare la sigla sindacale non ha comportato alcuno stravolgimento dell'attività della Ugl Sicurezza civile, che continua a rimanere vigile ed attenta rispetto alle problematiche del comparto, operando alacremente per difendere in ogni modo i livelli occupazionali di tutti i lavoratori compresi quelli coinvolti nella vertenza Ksm. Si è consapevoli, infine, dei timori espressi da diversi lavoratori in relazione al loro futuro, così come si possono immaginare anche i tentativi intentati da qualcuno per destabilizzare la serenità dell'azione di questa organizzazione sindacale che, invece, aspira a continuare a rimanere un punto di riferimento solido e credibile per gli operatori del settore della vigilanza".

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