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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Brogli nelle elezioni comunali 2007 Cammarata: "Sarò al fianco di Orlando"

Con una lettera l'ex sindaco di Palermo afferma la propria disponibilità nel firmare gli esposti dell'attuale primo cittadino. "La Procura dovrà accertare l'identità del personale che ha ricevuto i plichi. Grave che questa sentenza arrivi con 7 anni di ritardo"

Diego Cammarata esce allo scoperto sui brogli nelle elezioni comunali del 2007 e dichiara di voler collaborare con il sindaco Orlando per fare luce sulla questione. Dopo che il Tar ha sentenziato che quelle consultazioni andavano ripetute, l'ex primo cittadino ha chiarito il suo punto di vista in una lettera inviata alla redazione di PalermoToday: "Non posso non condividere una battaglia per Palermo, per la libertà del voto dei cittadini e per la difesa della democrazia in una terra in cui i procedimenti elettorali sono stati spesso condizionati dalla mafia. Orlando mi trova d'accordo anche sulla necessità di verificare eventuali responsabilità e storture legislative che hanno permesso un così incredibile e dannoso ritardo per i cittadini nell'emissione della sentenza".

L'aspetto da chiarire, per Cammarata, riguarderebbe l'apparato che ha lavorato durante quelle elezioni: "E' indispensabile anche che la Procura accerti la identità del personale che ha ricevuto i plichi elettorali. Certo qualcuno li avrà ricevuto e poi aperti in Comune?! Di solito - prosegue - non vengono lasciati in portineria ma al centro raccolta che si trova nell'atrio di Palazzo delle Aquile. Nell'atrio di Palazzo delle Aquile vengono disposti i tavoli di ricezione dei plichi dietro ai quali ci sono funzionari comunali che sono identificati e identificabili (con tanto di badge, numero di matricola e ruolo). Pronto quindi a condividere queste istanze.

Cosa c'è di più alto in democrazia se due contendenti, che sono stati avversari nella stessa competizione elettorale, sposano la stessa battaglia di civiltà per l'affermazione di principi di diritto e libertà?? Sarà mia cura poi segnalare la sentenza alle più prestigiose riviste di diritto amministrativo perché non può passare senza commento il fatto che una sentenza di tal genere venga emessa dopo sette anni individuando, peraltro, una nuova categoria di vizio di legittimità: il procedimento elettorale perplesso".

Il problema a monte, dunque, non riguarderebbe l'attribuzione dei voti, ma le presunte irregolarità nella consegna dei voti: "Non vorrei infatti che a questa sentenza si sia data una lettura superficiale e fosse sfuggito a qualcuno che il problema individuato dal relatore non riguarda i voti attribuiti al vincitore delle elezioni e non attribuiti allo sconfitto, ovvero la legittimità della vittoria per sottrazione di voti, ma un'eventuale e virtuale inquinamento che si sarebbe potuto realizzare in forza di questa "denunziata" irregolarità nella consegna dei plichi".

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