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Cronaca

Letizia Battaglia e la foto con la bambina palermitana: "Aiutatemi a trovarla"

La celebre fotoreporter in giro per i vicoli della Cala e della Vucciria. Si è rivolta a Chi l'ha Visto? per lanciare il suo appello: "Le scattai questa foto nell'estate del 1980, ha accompagnato la mia vita. Non è giusto che io sia diventata grande e lei è rimasta bambina"

Questa è la storia di una bambina sconosciuta, rimasta piccola per sempre. E di una donna con la macchina fotografica. La prima ha un pallone in mano, è l'estate del 1980. La seconda è diventata grande, ha girato il mondo e scalato i gradini della notorietà. Una non ha un nome, l'altra sì. Questa è una storia di miseria, splendore. E mistero. Una vicenda rimasta impolverata per anni. Fino a ieri sera, quando "Chi l'ha visto?" l'ha riportata sotto i riflettori. "Guardate questa fotografia - attacca Federica Sciarelli, la conduttrice - c'è una bambina dallo sguardo duro e imbronciato, sotto il sole della sua bella Palermo, non sa che si trova davanti all'obiettivo di una delle più grandi fotografe del mondo. Sono passati 38 anni e quella fotografa, Letizia Battaglia, adesso ci ha chiesto aiuto".

L'immagine è stata scattata alla Cala. La celebre fotoreporter, 83 anni, ora si è messa a caccia della bambina, andandola a cercare nel cuore della sua Palermo. Il suo è un appello accorato. Che riporta la memoria indietro di 38 anni. Questione di numeri - 83 e 38 - per una storia destinata a viaggiare al contrario. Letizia Battaglia racconta quel giorno e la storia di quello scatto consegnato all'eternità: "Da lontano vidi due bambini, mi alzai e corsi verso un gruppetto di ragazzini. Come sempre avevo la macchina fotografica al collo. Mi colpì questa bambina, la spinsi verso la porta delicatamente, lei allora si è messa in posa e le dissi: 'Non ridere'".

La sua identità è sconosciuta da 38 anni. Letizia Battaglia cerca disperatamente l'ex bambina: "Questa è diventata la mia foto più famosa, più di quelle di mafia. L'ho scattata davanti a un portone della Cala. E ha accompagnato una parte della mia vita. Per me lei era la bambina che ero io a 10 anni. Simbolo della bellezza, dell'innocenza, del futuro, del sogno. E' diventata una fedele compagna. E' andata nei musei, nelle gallerie. E io in tutti questi anni mi sono sempre chiesta chi fosse. Io invecchiavo e inseguivo lei. E dicevo: 'Ora avrà 20 anni, poi 30, poi 40. Sì, ho quasi paura. Non so com'è diventata ora che di anni ne ha 50". 

Letizia Battaglia che da un po' ha scollinato gli 80, si è mossa in prima persona. E le telecamere Rai la seguono mentre chiede informazioni nel centro storico di Palermo. Sigaretta tra le mani, gira la Cala, si addentra nei vicoli della Vucciria, mentre chi la accompagna esibisce la foto della bambina sconosciuta. Per cercare risposte e indizi preziosi. Lei, Letizia Battaglia, fa quasi una ricerca porta a porta. E a un certo punto si rivolge alla zia Pina, memoria storica della Vucciria e titolare di un'antica trattoria. "E' mia sorella", dice subito lei. Ma dopo un rapido confronto viene smentita. No, non è la bambina col pallone.

Così Letizia Battaglia prova a chiedere lumi al fruttivendolo. Ma nessuno sa dire che fine ha fatto quella creatura smarrita sotto il sole di Palermo. La fotoreporter rivela che in realtà in quel giorno dell'estate del 1980 fece diversi scatti mai portati alla luce. Immagini scolpite nell'eternità ma in silenzio. C'è anche un bambino che colpisce di testa un pallone. Forse è il fratello, chissà. Letizia Battaglia quindi lancia l'appello finale. Lo fa con uno sguardo malinconico e nostalgico. Aveva 45 anni quando immortalò la bambina sconosciuta. La fine del primo tempo della vita. Il fumo della sua ennesima sigaretta avvolge la speranza e annebbia il mistero: "Vorrei sapere che fine ha fatto questa piccola donna che mi ha accompagnato nella vita. Dov'è e cosa fa. Non è giusto che io sia diventata grande e lei è rimasta bambina. Mi piacerebbe incontrarla".

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