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Cronaca

Italian teacher award, i professori migliori d’Italia: tra i finalisti un docente in servizio a Carini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

C’è un siciliano, Antonio Fundarò, 51 anni, alcamese ma in servizio all’Istituto “Renato Guttuso” di Carini, tra i venti finalisti dell’atlante “Italian Teacher Award” al quale hanno partecipato migliaia di docenti delle scuole primarie, medie e superiori italiane, sia paritarie che statali, attraverso progetti di innovazione didattica-metodologica-pedagogica, già realizzati a scuola negli anni precedenti e sottoposti, per la fase finale,alla verifica di un apposito ispettore che si è recato nelle scuole. I progetti sono stati valutati da una Giuria, composta da personalità della cultura e della scuola italiana, «secondo i criteri di innovazione didattica, originalità, incidenza sul tessuto scolastico, integrazione di studenti in situazioni di difficoltà, replicabilità»come ha precisato Gianni Giovannetti, giornalista e presidente della Giuria. L’Italian Teacher Award è promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e da United Network, l’Agenzia per l’Istruzione delle Nazioni Unite.«Si tratta di progetti che raccontano una normalità straordinaria, di un impegno che i nostri insegnanti - spiega Riccardo Messina, presidente di United Network, organizzazione no profit ufficialmente associata al DGC delle Nazioni Unite, membro dello United Nations Global Compact - portano avanti ogni giorno facendo emergere i talenti dei nostri ragazzi»

.L’unico siciliano, il professore Antonio Fundarò, già docente di ruolo di discipline giuridiche ed economiche, nelle scuole secondarie superiori e, oggi, in servizio presso l’Istituto “Renato Guttuso” di Carini, giornalista, è anche docente a contratto, in convenzione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, nel Corso di Laurea in “Scienze e Tecniche Psicologiche” dell’Università degli Studi di Palermo. Il professore Fundarò, formatore del Ministero dell’Istruzione nei corsi di aggiornamento professionale per i docenti di ogni ordine e grado, autore di centinaia di pubblicazioni, tre lauree, tre dottorati di ricerca, già finalista, ma tra i primi 50, dell’ultimo concorso, ha partecipato alla selezione per l’individuazione del miglior docente italiano, col progetto “Includendo, diversificando: maieutica pedagogica per affermare diritti e arginare violenze”.Nella motivazione della giuria, per l’individuazione del professore Antonio Fundarò, si legge «attraverso la realizzazione di mediometraggi, cortometraggi, libri, spot, gli alunni sono stati coinvolti in un percorso di accostamento partecipato alla legalità, all’integrazione, al rispetto delle differenze.

Per la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle donne, i bambini hanno scritto 21 lettere ai familiari di donne uccise dalla violenza dell’uomo. Per ricordare le persecuzioni dimenticate, gli alunni hanno partecipato alla realizzazione di un cortometraggio dal titolo “L’eco del silenzio: tracce di memoria”; hanno sperimentato l’inclusione scrivendo un libro di 75 ricette della cucina cristiana, ebraica, islamica, buddista,induista e sikhista».Particolarmente grato il professore Antonio Fundarò che ha commentato il prestigioso traguardo dichiarando di essere «orgoglioso della scelta fatta dal Ministro dell'istruzione e per trovarmi nell'elenco dei20 docenti più bravi d'Italia. Un grazie, in modo particolare, a mia madre Michela Di Gaetano, docente e pedagogista apprezzata, che è stata, per la sua intera vita, un instancabile modello educativo, didattico, pedagogico e formativo. Un grazie a tutti i miei alunni, tantissimi, che, in questi anni, mi hanno dato il coraggio di andare avanti e la forza di superare ogni difficoltà.Un grazie ai tanti genitori che hanno collaborato e mi hanno supportato. Un grazie a quattro dirigenti scolastici. In primis, un infinito e sincero grazie alla professoressa Carla Nelli che, in un periodo particolare della vita, mi ha spinto ad andare avanti e incoraggiato; poi ai presidi Luigi Cona, Anna De Laurentiis e all'attuale preside Valeria La Paglia. Adesso festeggio con i miei amici, i miei colleghi, e principalmente con i miei alunni a cui devo tutto e con i quali non ci arrenderemo mai continuando a creare prospettive di vita migliori e un mondo sostenibile in grado di garantire un futuro certo e uomini e cittadini migliori capaci di amare, di accogliere, di solidarizzare, di essere promotori di pace e garanti della giustizia umana».

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