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Cronaca

Ippodromo chiuso per mafia da un mese, lavoratori bussano al prefetto

Organizzato un sit-in per chiedere un intervento per la ripresa delle attività delle corse di cavalli. L'Slc Cgil lancia l'allarme per la prolungata chiusura e chiede il ritorno al lavoro delle maestranze

Un sit-in dalle 15 alle 19, davanti alla Prefettura di Palermo, per chiedere al prefetto un intervento per la ripresa delle attività delle corse di cavalli all'ippodromo. L’impianto sportivo di viale del Fante è chiuso dall’8 marzo scorso, praticamente un mese. I lavoratori parteciperanno al presidio per sollecitare le autorità e manifestare la loro preoccupazione per il  loro posto di lavoro. 

L’iniziativa di mobilitazione è indetta dalla Slc Cgil di Palermo  in concomitanza  con lo sciopero nazionale degli Ippodromi italiani e con la manifestazione presso il ministero dell’Agricoltura, che si terrà oggi, per chiedere  una legge di riordino delle attività ippiche  che garantisca la sopravvivenza degli Ippodromi, vessati da tagli continui che stanno determinando la chiusura di alcuni impianti sportivi importanti. 

L’8 marzo scorso, a seguito della denuncia effettuata dall’Ires, che gestisce l’Ippodromo di Palermo, su interferenze esterne sul corretto svolgimento delle corse dei cavalli,  il ministero dell’Agricoltura ha disposto la cessazione temporanea  delle corse per consentire  alle autorità di svolgere le indagini. 

L’Slc Cgil lancia l’allarme per la  prolungata chiusura e chiede il ritorno al lavoro delle maestranze.  “Tutto ciò sta provocando gravi ripercussioni economiche ai lavoratori e alla società -  dice il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso –. Al prefetto chiediamo un incontro in occasione del nostro presidio per mettere fine alla cessazione delle attività, che doveva essere solo temporanea, a seguito dei sospetti di ingerenza mafiosa sulla regolarità delle corse dei cavalli”.


 

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