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Cronaca Trappeto

Acque colorate e batteri nel fiume Nocella: denuncia alla commissione europea

L’esposto è del Movimento 5 Stelle e porta la firma della deputata alla Camera, Claudia Mannino: "L'inquinamento è dovuto a più di un fattore, tra questi la presenza di alcool etilico, derivante dalle lavorazioni vinicole e olivicole

Le acque del fiume Nocella sono inquinate: i deputati grillini lanciano l'allarme. La questione nasce nel 2013, quando, in seguito a diverse segnalazioni riguardanti la colorazione anomala delle acque alla foce del fiume, l’Arpa Sicilia ha condotto alcune analisi e ha informato dei risultati i sindaci dei Comuni del Palermitano, Borgetto, Giardinello, Montelepre, Partinico e Terrasini. Nel documento dell’Arpa si sottolineava che "dall’esame dei parametri si rileva in tutti i campioni una significativa presenza di Escherichia Coli derivante, ovviamente, dallo scarico di acque reflue urbane da impianti di depurazione non strutturati per l’idoneo abbattimento della carica batterica". Tuttavia la colorazione anomala delle acque alla foce del fiume Nocella, come segnalava l’agenzia regionale, non è strettamente correllabile agli scarichi, bensì a particolari lavori industriali, i cui scarichi, in determinati periodi, arrivano direttamente od indirettamente nei corpi idrici.

Da qui la denuncia del Movimento, specie in considerazione del fatto che l’inquinamento si ripete ogni anno, senza che i comuni e la Regione Sicilia siano mai riusciti a risolvere il problema. La denuncia alla Commissione europea è a firma della deputata alla Camera, Claudia Mannino, che segnala "la violazione della direttiva 91/271/CEE, concernente il trattamento delle acque reflue urbane, e della direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria sempre in materia di acque".

"L’inquinamento – afferma la parlamentare palermitana – è dovuto a due fattori. Il primo attiene alla colorazione anomala dovuta alla presenza di alcool etilico, derivante dal le lavorazioni vinicole e olivicole.   Il secondo riguarda lo scarico di acque reflue urbane, su cui già insiste una procedura di infrazione ( 2009_2034). In questa procedura si elencano gli agglomerati - tra i quali sono compresi quelli di Partinico, Terrasini e Trappeto, bagnati dal Nocella - che continuano a presentare enormi problemi ambientali dovuti ad impianti di depurazione non strutturati per l’idoneo abbattimento della carica batterica. Ad esito del ricorso promosso dalla Commissione, il 10 aprile 2014, la Corte di giustizia europea ha dichiarato che la Repubblica Italiana è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti. Su questa pronuncia della Corte, in data 26 maggio 2014, ho depositato una interrogazione parlamentare che, purtroppo, ancora non ha ricevuto nessuna risposta".

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