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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

“Io partigiano della Costituzione”, Ingroia: solamente una provocazione

Il procuratore aggiunto antimafia di Palermo dopo il suo intervento di ieri al congresso del Pdci: "Un'affermazione forte. Ma evidentemente definirsi 'partigiano della Costituzione' è diventata una bestemmia

"Difendere la Costituzione, come fate voi in questo Congresso, anche a costo di essere investito da polemiche”. E dalle polemiche è stato effettivamente investito il procuratore aggiunto antimafia Antonio Ingroia, dopo l’intervento di ieri al congresso del Partito dei comunisti italiani a Rimini. “Un magistrato deve essere imparziale – ha detto Ingroia sul palco - e io sono d’accordo, quando esercita le funzioni, e non sempre purtroppo avviene con alcuni magistrati e con una certa magistratura abituata a frequentare certi salotti e poi a dimostrarsi forte con i deboli e debole con i forti: quel tipo di magistratura a me non piace. Però lo confesso, non mi sento del tutto imparziale, anzi di più: mi sento partigiano, e nel senso più nobile del termine, i partigiani che hanno lottato per un’Italia migliore e hanno lottato per darci una Costituzione”.

PARTIGIANO. Ingroia lo è davvero, essendo socio onorario dell'Anpi che lo ha premiato ad aprile di quest'anno. Ma la resistenza di cui parla è un'altra. “Fra chi difende la Costituzione e chi quotidianamente cerca di violarla, violentarla, stravolgerla - dice il magistrato - so da che parte stare”. E ancora: «Ho accettato l'invito di Oliviero Diliberto pur prevedendo le polemiche che potrebbero investirmi per il solo fatto di essere qui. Ma io ho giurato sulla Costituzione democratica e sempre la difenderò”.

REAZIONI DEL CENTRODESTRA. Il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, dice di voler portare il “comizio e questo scandalo in Parlamento”. Il ministro della Giustizia, ed ex magistrato, Francesco Nitto Palma preferisce non commentare mentre il falco Giorgio Stracquadanio invoca l'intervento del Csm. Più ironico Gianfranco Rotondi, che ha detto di avere rispetto perché “non si era mai visto un giudice comunista che venisse fuori con tanta chiarezza”.

UNA PROVOCAZIONE. Al termine del suo intervento, è stato lo stesso Ingroia a spiegare quanto affermato: “La mia è stata intenzionalmente un’affermazione forte, provocatoria. Viste le reazioni la provocazione ha avuto effetto. Evidentemente definirsi ‘partigiano della Costituzione’ è diventata una bestemmia. L’arretramento del dibattito su temi come questo è dovuto anche all’imbarbarimento del sistema politico”.
 

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