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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Montepellegrino / Via dei Cantieri, 75

Fincantieri, scoppia attrezzo e fracassa il dito a un operaio

E' stato reso noto dalla Fiom Cgil qualche giorno dopo l'incidente. Secondo il sindacato non ci sono dubbi: è accaduto a causa del malfuzionamento di un martinetto meccanico ormai non più a norma. Foti: "Vogliono risparmiare, ma non sulla nostra pelle"

Scoppia attrezzo alla Fincantieri e ferisce un operaio. Il fatto è accaduto lo scorso venerdì, ma è stato reso noto solo oggi dalla Fiom, il comparto dei metalmeccanici della Cgil. L'incidente si è verificato per il malfunzionamento di un martinetto meccanico, utilizzato per sollevare e tendere le lamiere, il cui "occhio" esplodendo ha colpito il lavoratore fracassandogli un dito e colpendolo duramente a una costola. L'uomo è stato condotto in ospedale d'urgenza nella notte tra venerdì e sabato.

Secondo il sindacato non ci sarebbe alcun dubbio: "Non c'è stata imperizia da parte del lavoratore. L'incidente è stato causato dal martinetto che non era a norma e andava sostituto". Gli attrezzi, denunciano da tempo, sono in buona parte vecchi e, dunque, andrebbero alienati. Ma l'azienda, nonostante le ripetute segnalazioni, non avrebbe provveduto ad acquistarne di nuovi. Nell'accordo sottoscritto nel gennaio 2014, i vertici si erano impegnati a investire 800 mila euro sui mezzi di sollevamento come le braghe, che servono a sollevare blocchi e sezioni di navi, e sull'unico bacino in funzione, quello da 400 mila tonnellate.

"Le operazioni di manutenzione degli attrezzi - spiega Francesco Foti, della segreteria Fiom Cgil - prima erano affidate a noi e venivano svolte all'interno del cantiere. Da quando il servizio è stato esternalizzato non esercitiamo più alcun controllo. In questo modo l'azienda ha risparmiato, ma a noi non interessa se devono farlo sulla nostra pelle. Qualche mese fa abbiamo rischiato che l'unico bacino funzionante andasse fuori servizio, a causa degli impianti ormai fatiscenti di rilevazione degli allagamenti. E anche in questo caso l'azienda, anzichè investire sulle strutture e ripristinare gli impianti, ha dato le colpe dei disservizi agli operai addetti alla manutenzione. Invece grazie ai loro controlli, si è evitata la catastrofe".

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