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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Lascia Villa Sofia il papà dei due bambini morti, trasferito a Cefalù per la riabilitazione

Da due giorni Fabio Provenzano ha riaperto gli occhi dopo la tragedia avvenuta sulla Palermo-Mazara in cui hanno perso la vita Francesco e Anthony, di 13 e 9 anni. Agli specialisti dell'ospedale Giglio il compito di seguire il suo recupero neurologico

Lascia l’ospedale il papà dei due bambini morti dopo l’incidente sulla Palermo-Mazara. Fabio Provenzano è stato trasferito dal Trauma center di Villa Sofia all’ospedale Giglio di Cefalù dove sarà sottoposto, seguito dagli specialisti, alle terapie di riabilitazione neurologica. Il 34enne ha riaperto gli occhi pochi giorni fa, a due settimane dalla tragedia che si è consumata allo svincolo per Alcamo est.

Nello schianto fatale avvenuto alla mezzanotte tra il 12 e 13 luglio scorsi è morto sul colpo il più grande dei suoi due figli, il tredicenne Francesco. Dodici giorni dopo è stato il cuore del piccolo Anthony, 9 anni, a fermarsi a causa dei traumi riportati dopo l’uscita fuori strada e il ribaltamento della Bmw 320 guidata da Provenzano. E’ stato ricoverato in gravissime condizioni e per lui non c’è stato nulla da fare.

"Ha aperto gli occhi e inveito contro tutti"

Per fare luce su quanto accaduto indagano senza sosta i magistrati della Procura di Trapani e gli agenti della Polstrada, che quella notte hanno trovato nelle tasche del 34enne un grammo di cocaina. Gli esami tossicologici di secondo livello eseguiti su un campione di sangue prelevato da Provenzano hanno dato esito positivo, ma non è stato possibile chiarire quanto tempo prima avesse assunto la sostanza stupefacente.

L’altro nodo riguarda il video registrato in diretta e pubblicato sulla pagina Facebook del 34enne (poi rimosso da qualcuno) poco prima che avvenisse lo schianto contro quel muretto allo svincolo dell’A29. Nell’arco di due settimane la famiglia di Francesco e Anthony ha dovuto affrontare il dolore per la perdita dei due fratellini.

Lo scorso 15 luglio è stato celebrato il funerale del tredicenne, il cui feretro è stato “scortato” dagli amici in bicicletta fino alla chiesa Maria Santissima degli Agonizzanti tra lacrime, applausi e palloncini bianchi come la bara. Undici giorni dopo la comunità di Partinico si è fermata nuovamente per un ultimo saluto alla seconda vittima innocente di quella notte.

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