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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Carini

Inquinamento della costa di Carini, sindaco e 5 funzionari citati in giudizio

Oltre a Giuseppe Agrusa, c'è anche il suo predecessore Gaetano La Fata. Per l'accusa avrebbero "distrutto e deteriorato" i torrenti della zona. I prelievi dell'Arpa del 2012 avevano evidenziato valori fuori norma di batteri e azoto ammoniacale

Sono sette i decreti di citazione in giudizio relativi all'inchiesta per l'inquinamento del mare del Golfo di Carini. Tra loro il sindaco Giuseppe Agrusa ed il suo predecessore Gaetano La Fata, nonché altri cinque funzionari che si sono alternati dal 2005 ad oggi per la ripartizione dei Servizi a rete. L'accusa sarebbe quella di aver "distrutto, deteriorato e reso in parte inservibile l'alveo dei torrenti Chiachea, MIlioti e Vernagallo e la zona costiera del Golfo di Carini". Tra gennaio e febbraio 2012 i prelievi d'acqua effettuati dell'Arpa avevano evidenziato valori fuori norma di batteri.

La prima udienza che si svolgerà al tribunale di Palermo è stata programmata per il prossimo 19 settembre, giorno in cui a giudizio andranno anche i funzionari Antonino Ruffino, Vito Basile e Giovanni Randazzo, nonché gli incaricati esterni Giuseppe Gullo e Giuseppe Marcianò. Stralciata le posizione, come si apprende dal Giornale di Sicilia, del presidente di Confidustria Palermo Alesandro Albanese, di Pietro Sciortino e Angela Antinoro. Si potranno costituire parte civile il Comune, l'assessorato regionale al Territorio e Ambiente, Legambiente Sicilia, Wwf ed il commissario straordinario per l'Emergenza rifiuti della regione.

I risultati delle analisi effettuate sui campioni d'acqua prelevati in undici punti diversi dall'Arpa nel 2012 avevano evidenziato l'alta presenza di "escherichia coli" e azoto ammoniacale, nonché processi di ossidazioni dai valori fuori limite. Stando all'accusa il danno subito dalla popolazione potrebbe essere imputabile all'inquinamento prodotto dagli scarichi industriali e domestici rispetto alla mancanza di controlli e di un sistema di "collettamento" delle acque reflue. E in quei luoghi, stando agli inquirenti, "non sarebbe ancora stata effettuata alcuna bonifica". Tesi però respinta dal sindaco Agrusa.

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