Inchiesta Ciapi, prima condanna: due anni e 8 mesi al responsabile di Inla Sicilia
Domenico Di Carlo, 62 anni rispondeva di corruzione, turbativa d'asta e violazione delle regole sul finanziamento dei partiti. Avrebbe ricevuto 30 mila euro per agevolare Faustino Giacchetto
Inchiesta Ciapi, arriva la prima condanna. Due anni e otto mesi a Domenico Di Carlo, 62 anni. L'accusa è corruzione, turbativa d'asta e violazione delle regole sul finanziamento dei partiti. La sentenza accoglie la richiesta della Procura. Di Carlo, responsabile per conto del Consorzio Asi di Palermo, del progetto formativo "Inla Sicilia", avrebbe ricevuto 30 mila euro, con due buste da 5 mila euro in contanti, per agevolare l'aggiudicazione alla Media Center & Management di Giacchetto della gara diretta a propagandare l'Inla. Di Carlo è stato anche membro del Cda della Gesap e segretario amministrativo del partito Popolari Italia di Domani. Incarico da cui si è dimesso nei mesi scorsi.
Si tratta della prima condanna nella maxi inchiesta sul Ciapi, l'ente di formazione della Regione siciliana, che la scorsa estate tanto ha fatto parlare. Un complesso meccanismo di favori e corruzione capace di coinvolgere politici, burocrati e affaristi. Un sistema di affari che faceva capo al manager della comunicazione Faustino Giacchetto. Proprio Giacchetto sarà giudicato col rito ordinario il mese prossimo, con altre quattro persone.