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Cronaca Cefalù

Inferno a Cefalù, case evacuate In fumo 1.500 ettari di bosco

Le fiamme continuano a propagarsi nelle colline sopra la cittadina normanna. Ieri sera un altro rogo ha colpito contrada Ferla. Lo scirocco rende difficile lo spegnimento. Il sindaco: "Soccorsi partiti in ritardo"

Le fiamme continuano a propagarsi nelle colline sopra Cefalù, dove da ormai 48 ore, stanno andando in fumo oltre 1.500 ettari di bosco e macchia mediterranea, complice un forte vento di scirocco che alimenta diversi focolai.

Ieri pomeriggio i canadair e i vigili del fuoco erano riusciti a spegnere gli incendi, ma nella tarda serata di ieri un altro incendio ha colpito la stessa zona, in contrada Ferla dove tre mezzi dei vigili del fuoco sono impegnati per spegnere le fiamme. Due abitazioni sono state evacuate in contrada Ferla. Sempre nella notte è scoppiato un altro incendio a Isnello, nel cuore delle Madonie.

IERI

Un vastissimo rogo ha interessato da mercoledì notte Cafalù. Le fiamme (probabilmente di origine dolosa) si sono sviluppate ieri pomeriggio nei pressi di Gibilmanna, in poche ore hanno raggiunto anche le contrade di Carbonara e Ferla divorando case, alberi e strade e costringendo i soccorritori ad evacuare l'intera area (guarda il video). Tre persone sono state tratte in salvo. A rendere più difficile il loro compito è il vento di scirocco che continua ad alimentare le fiamme.

ORE 15,30
Secondo quanto riporta il sito CefalùWeb, la situazione è lontana dal poter essere definita sotto controllo. Si contano 4/5 grossi roghi attivi che stanno carbonizzando tutto ciò che incontrano. La vallata della Chiesa di San Francesco è quella maggiormente a rischio, data la numerosa presenza di abitazioni private. Ed è proprio questa la zona in cui si sta concentrando l’attività dei mezzi aerei: 2 canadair che gettano acqua di mare ed uno che lancia acqua dolce. Le operazioni, però, sono rese difficili dalla nube di fumo nero che rende scarsa la visibilità da parte dei piloti. Sono stati fatti, per questa ragione, numerosi lanci a vuoto. Un nuovo rogo è divampato al confine con il territorio di Castelbuono e, al momento, non sembrano esserci mezzi a disposizione per contrastare le fiamme. Numerosi cittadini hanno lottato con le fiamme per salvare le abitazioni. Spesso i tentativi sono stati vani.

ORE 9,00
E il senso di una notte di terrore è racchiusa nell'immagine del sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, che allarga le braccia tra le autobotti dei vigili del fuoco, sperando che il vento cali, e le fiamme perdendo vigore cessino di distruggere ogni cosa. Non si può non ripensare al grave incendio che colpì la cittadina normanna nel 2007.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, con il comandante provinciale Gaetano Vallefuoco, la Protezione civile, il Corpo forestale, i carabinieri, la polizia. Tutti con idranti, ma la vastità del rogo, come hanno spiegato a TMNews alcuni pompieri, avrebbe reso necessario l'impiego del Canadair, che solo dall'alba sarebbe entrato in servizio. Scatenando le ire del sindaco Lapunzina (“siamo stati lasciati soli”, ha detto il sindaco puntando il dito contro il ritardo dei soccorsi).

Il fronte di fuoco di Cefalù, però, non è stato l'unico. altri roghi si sono registrati sempre nella provincia di Palermo, nei territori di Pollina e di San Mauro Castelverde.

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