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Cronaca

Immigrazione, centri di accoglienza al collasso: notte all'aperto per 54 minori

Con l'arrivo in città di altri 1.019 profughi, tra cui diversi bambini, il sistema dell'accoglienza è andato in tilt. Molti di loro sono da ore all'ufficio immigrazione perchè senza una destinazione. Il sindacato Consap: "Situazione inammissibile"

Centri di accoglienza pieni, nessun posto libero in tutta la città e circa 54 ragazzi costretti a passare la notte scorsa all'aperto in attesa di conoscere la propria destinazione. E' la situazione dopo l'arrivo al porto, ieri mattina, della nave Bourbon Argos di Medici senza frontiere con a bordo 1.019 migranti. Tra loro anche una bimba di poche ore, nata proprio mentre l'imbarcazione faceva rotta verso il capoluogo siciliano.

Al molo sono stati accolti da Asp, forze dell'ordine, Croce rossa e volontari, ma subito si è posto il problema della sistemazione. In città non ci sono più alloggi disponibili. Molti migrati sono stati condotti all'ufficio immigrazione. Alcuni sono ancora lì da ieri pomeriggio, non sanno ancora dove passeranno la notte e i giorni a seguire. La Prefettura, che coordina gli interventi, si sta attivando su tutto il territorio regionale. Non è da escludere che alcuni profughi saranno dirottati in altre regioni. (La redazione è in attesa di una replica da parte della Prefettura ndr.)

"È inammissibile - commenta il segretario provinciale del sindacato di polizia Consap, Igor Gelarda, - che ci siano minori che siano costretti ad aspettare praticamente per strada, a dormire per terra, con la semplice copertura di un gazebo aperto. Alcuni di questi ragazzini son stati lasciati in tali condizioni per un giorno intero. È questo l'esempio di civiltà di accoglienza che vogliamo dare? La verità è che ormai siamo al collasso e non ci sono più posti per i minori non accompagnati. E che anche quelli che decantano a parole la cultura dell'accoglienza globale, come ad esempio il Comune di Palermo , sono ormai in ginocchio perché non hanno più posti per i minori".

Per Gelarda "Non possiamo continuare a fare finta di ignorare la triste realtà, e i cittadini devono sapere. In prima linea per affrontare questa vicenda ci sono sempre le forze dell'ordine, che sono dei semplici tramiti di accoglienza e che cercano di fare al meglio il loro lavoro, fin troppo spesso nella assoluta mancanza di condizioni igienico sanitarie adeguate. L'ultima vicenda sgradevole è successa proprio stamattina quando una decina di poliziotti comandati per il servizio di accoglienza dei migranti si sono visti assegnare un jumper che portava ancora le tracce di trasporto di migranti, e poi non era stato sottoposto alla sanificazione prevista dal protocollo. I miei colleghi si sono rifiutati di prendere questo mezzo e la questura, compreso il disagio il problema, ha assegnato loro due auto. Anche se uno di questi due mezzi era una Subaru con 300 mila chilometri alle spalle e in condizioni a dir poco pietose".
 

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