Convalidato il fermo dei migranti sospettati di essere i responsabili della morte per asfissia di 52 persone. Il gip Giangaspare Camerini ha accolto le richieste della Procura palermitana sulla tragedia degli extracomunitari, rinchiusi durante il viaggio nella stiva e deceduti per aver inalato il gas di scarico dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano. Sotto accusa sette marocchini, due siriani e un libico, per i quali si ipotizza l’omicidio volontario plurimo e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Disposto l’invio al Tribunale dei minorenni degli atti relativi a uno degli indagati, considerato il comandante del barcone soccorso dalla nave svedese Poseidon.

VIDEO: "SONO MORTI ASFISSIATI NELLA STIVA"

Durante l’interrogatorio di garanzia svolto ieri tre di loro si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre gli altri hanno negato qualsiasi tipo di coinvolgimento. Alcuni dei sopravvissuti, perlopiù pachistani, avrebbero riferito di essere stati costretti a viaggiare in duecento sottocoperta. E chi provava a salire sul “ponte” veniva picchiato e minacciato con dei coltelli. Le indagini sulla tragedia che ha coinvolto 52 migranti è stata avviata subito dopo lo sbarco della nave militare nel porto palermitano, dal Gico della guardia di finanza e dagli uomini della sezione omicidi della squadra mobile. A coordinare l’inchiesta il procuratore aggiunto Maurizio Scalia insieme ai colleghi pm del pool, Anna Picozzi, Gery Ferrara, Renza Cescon e Roberto Tartaglia.

LEGGI ANCHE: MORTI TUMULATI TRA PALERMO E PROVINCIA