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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Tangenti e circhi, altri 14 arresti: in carcere una dipendente regionale

In manette Anna Maria Cristina Mantione, dell'assesorato alla Famiglia. Gli indagati sono accusati di far parte di "un'associazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Si tratta della prosecuzione dell'indagine del 10 novembre scorso

Bastava una mazzetta nelle tasche di funzionari compiacenti perchè i controlli sull'ingresso dei migranti in Sicilia venissero aggirati. Il meccanismo è stato scoperto dalla polizia, che ha arrestato 14 persone (3 in carcere e 11 ai domiciliari). Tra questi una dipendente della Regione. Gli indagati sono accusati di far parte di "un'associazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Gli arresti sono stati compiuti anche nelle province di Trapani, Agrigento, Salerno, Foggia, Lecce, Roma, Pesaro, Milano, Varese e Latina.

Si tratta della prosecuzione dell'operazione che lo scorso 10 novembre aveva portato al fermo di 41 persone. Anche in questo caso è emerso il coinvolgimento di colletti bianchi, professionisti e imprenditori. Tra loro, oltre ad alcuni consulenti del lavoro e titolari di strutture ricettive, un'impiegata dell’assessorato regionale alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro. Si tratta di Anna Maria Cristina Mantione, dipendente dell'assessorato. "Pur non essendo inserita nell'associazione - spiega la polizia - risulterebbe responsabile del reato di favoreggiamento reale, per la sua collaborazione con Vito Gambino,. altro dipendente arrestato nella prima operazione del 10 novembre". Secondo gli inquirenti favoriva il collega "fornendogli una carta prepagata postpay, formalmente intestata alla figlia. La carta avrebbe rappresentato un più sicuro canale di approvvigionamento del denaro illecito".

Gli altri arrestati sono: Guglielmo Allemano, che sarebbe uno stretto collaboratore dei vertici dell'associazione, nonchè uno degli ideatori del sistema che consentiva di regolarizzare in modo illecito gli immigrati clandestini; Salvatore D'Antona, commercialista di Trapani, "avrebbe collaborato con l'associazione in qualità di consulente contabile creando ulteriori ragioni commerciali di alcune delle imprese circensi coinvolte"; Gaetano Pappalardo, commercialista a Salerno, sarebbe organico all'associazione in quanto "avrebbe prestato la propria attività professionale quale intermediario in favore dei vertici"; Giuseppe Bivona titolare di una struttura ricettiva di Agrigento, "avrebbe collaborato attivamente con l'associazione, permettendo a diversi impresari circensi di eleggere la sede legale presso la sua attività commerciale". Sono destinatari di misure anche Mohammed Sajedul Islam, Mohammed Bilal, Prem Singh, già sottoposti a fermo e ora colpiti da provvedimento di custodia cautelare in carcere; Enis Franchetti, Alberto Vassallo, Yesenia Mantarro, Marco Contino, Davide Canestrelli, Jagvinder Singh, invece, già in precedenza indagati e ora sottoposti agli arresti domiciliari

Le indagini della squadra mobile, diretta da Rodolfo Ruperti, hanno rivelato che "l’organizzazione si giovava di altre complicità che, a vario titolo, avrebbero rappresentato tasselli essenziali dell’iter criminale. Scovate ulteriori frange di illegalità annidate, sia in ambito pubblico che privato. L’organizzazione, per lucrare profitti sul business dell’immigrazione clandestina, rendeva 'legale' quest’ultima, attraverso continue interconnessioni tra mondo delle professioni e del pubblico impiego". 

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