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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Gestivano la tratta dei migranti", tre arresti: in un viaggio ne morirono 300

L'operazione è stata eseguita dalla Polizia di Palermo e Agrigento, in collaborazione con la capitaneria di porto. Sono accusati anche del naufragio avvenuto il 9 febbraio scorso al largo delle coste libiche. Chi voleva salire su un barcone doveva pagare 2.440 dollari

Per salire su un gommone e salpare alla volta delle coste siciliane i migranti dovevano pagare 2.400 dollari. E' quanto ricostruito dalla polizia di Palermo e Agrigento che, con la collaborazione della capitaneria di porto, ha arrestato tre cittadini extracomunitari. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aggravata dalla transnazionalità. (GUARDA IL VIDEO)

Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto di Palermo Maurizio Scalia e dai sostituti Geri Ferrara, Alessia Sinatra e Claudio Camilleri sono partite dall'analisi dei numeri trovati dentro un telefonino satellitare rimasto su un gommone. Per gli inquirenti gli indagati sono dei veri e propri "mercanti" di uomini e avrebbero organizzato (lo scorso anno) una serie di "viaggi della speranza" a bordo di gommoni, provenienti da porti libici, che, in più soluzioni, hanno raggiunto, attraversando il Canale di Sicilia, le coste siciliane. Tra gli arrestati anche il presunto organizzatore del viaggio tra la Libia e Lampedusa che lo scorso 9 febbraio si è trasformato in tragedia con un naufragio in alto mare costato la vita a circa 300 migranti.

I tre indagati avrebbero inoltre favorito la fuga di numerosi migranti dai centri di accoglienza, garantendo supporto logistico per spostarsi mantenendo la clandestinità. Sono in corso attive ricerche per la cattura di un quarto soggetto, attualmente latitante.

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