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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Girare il Canada in autostop, nuova avventura per Igor D’India

Il ventottenne filmaker palermitano attraverserà la regione nordamericana. A supportarlo la gente che incontrerà, delle mappe, gli utenti del web e l'entusiasmo per il rischio. Per dormire una telo di plastica farà da tenda

Un percorso lungo quasi 7 mila chilometri, attraverso il freddo Canada: senza soldi, in autostop tra le strade del “grande nord”. Ecco la nuova avventura per il filmaker palermitano Igor D’India, che dal 29 aprile percorrerà a piedi e in autostop il tragitto tra Toronto, nell'estremo Sud-Est del Canada (capoluogo della provincia dell'Ontario), e Dawson city, cittadina di circa 2.000 abitanti situata nell'estremo nord del Canada, ai confini con l’Alaska e punto di confluenza dei fiumi Klondike e Yukon. A supportarlo la gente che incontrerà, delle mappe, gli utenti del web e l’entusiasmo per il rischio. 

Un percorso, quello di Igor, che vedrà protagoniste due strade storiche come la Transcanda highway e l’Alaska highway, definite “molto impegnative” per gli “hitchers” (autostoppisti) dallo stesso Christopher McCandless, il protagonista realmente vissuto del romanzo “Into the Wild - Nelle terre selvagge”, da cui è stato tratto l’omonimo film di Sean Penn.

 “Lo scopo del viaggio – dice Igor – è raccontare il fenomeno dell'autostop per le leggendarie strade del secondo Paese più grande del mondo, raccogliendo informazioni, storie, foto, video, e giungere infine a Dawson, che è stato il centro più importante nell’epoca della Gold Rush, la febbre dell’oro. Il sindaco, Wayne Potoroka mi aiuterà a trovare testimonianze e luoghi per ritrarre ciò che è rimasto oggi dello splendore dell'epoca, ormai perduto. Agli inizi del secolo la città contava più di 20000 abitanti, negli anni Settanta erano scesi a 8000, oggi sono meno di 2000”.

Igor D'india, 28 anni, non è un neofita delle esplorazioni avventurose in campo documentaristico. Lo scorso anno ha presentato e caricato on line “Oreto the urban adventure”, ovvero un percorso a piedi in acqua, dalla foce alla sorgente e ha vissuto 30 giorni isolato a 30 metri di profondità dentro la grotta del Pidocchio nella Riserva naturale orientata di Monte Pellegrino.

La nuova avventura non inizierà a Toronto città, dove in genere non si fa l’autostop, ma dalle strade poco più a nord, punto di transito dei grandi camion. Per raggiungere l’obiettivo il filmaker si porterà dietro un iPhone (per aggiorare il blog quando troverà copertura di rete) un piccolo zaino militare, cibo, una mappa e dei vestiti pesanti. E per dormire? L’attrezzatura prevede anche una telo di plastica che farà a suo modo da tenda.

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