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Cronaca San Giuseppe Jato

“Vittima innocente di barbarie”: Orlando ricorda il piccolo Di Matteo sciolto nell'acido

Fu ucciso 24 anni fa dalla mafia per far tacere suo padre, il pentito Santino: aveva soltanto 14 anni. Per il primo cittadino preservare la memoria di quel bambino "è un atto che ci aiuta a restare umani". L'11 gennaio, di 40 anni fa, fu assassinato anche l'agente di polizia Filadelfio Aparo: la sua morte è ancora impunita

Ventiquattro anni fa Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito Santino, fu sciolto nell’acido per ordine di Giovanni Brusca. La sua colpa? Avere un padre pentito che non voleva ritrattare le proprie accuse ai capi di Cosa Nostra. Per questo il bambino fu prima sequestrato e dopo 779 giorni di prigionia ucciso a soli 14 anni. 

"A 24 anni di distanza - ha detto il sindaco Leoluca Orlando - non si è spento, né mai si spegnerà il dovere di ricordare Giuseppe Di Matteo, vittima innocente di una barbarie inaccettabile. A 24 anni di distanza dai giorni del suo assassinio, preservare la memoria di quel bambino è un atto che ci aiuta a restare umani, a ricordare che a fare la differenza fra le persone - conclude il primo cittadino - è sempre e solo il rispetto per gli altri e per il bene inviolabile della vita".

Il primo cittadino ha ricordato anche Filadelfio Aparo, componente della squadra "Catturandi" della Questura di Palermo ucciso l'11 gennaio del 1979: "La sua morte non può restare impunita. Anche ad oltre 40 anni dal suo assassinio non possiamo e non dobbiamo smettere di cercare e chiedere verità e giustizia. E non possiamo farlo perché lo dobbiamo, lo Stato lo deve alla sua famiglia e ai suoi colleghi che ne hanno preso il testimone nella caccia ai latitanti, per liberare Palermo e la Sicilia".

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