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Cronaca

Gesip, scontro fra sindacati e Orlando: lavoratori a rischio

Dal 2 gennaio gli oltre 1.700 lavoratori potrebbero restare a casa. Le sigle sindacali non hanno firmato il documento presentato dal Sindaco e senza via libera non si va avanti. E un operaio ha minacciato di darsi fuoco davanti al Comune

Il Comune ed in sindacati non trovano l'accordo su Gesip e dal 2 gennaio i lavoratori rischiano il licenziamento collettivo. Dopo l'ennesimo incontro, l'Amministrazione aveva previsto altri sei mesi di cassa integrazione in deroga, ma senza la firma delle sigle sindacali, per legge, manca il via libera. E stamattina un operaio ha minacciato di darsi fuoco in piazza Pretoria, davanti la sede del Comune. Si è presentato con il camper e ha protestato con veemenza contro il licenziamento di tutti i lavoratori.

Dopo anni di manifestazione e scioperi l'esito sembrerebbe quello più temuto dagli oltre 1.700 lavoratori Gesip che da gennaio percepiranno il sussidio di disoccupazione: otto mesi per chi ha meno di 50 anni e dodici per gli over 50. Duro il commento di Leoluca Orlando che parla di una scelta fatta da "sindacati irresponsabili perché condannano i lavoratori al licenziamento", dopo le difficoltà superate per trovare un equilibrio tra governo nazionale e Regione.

Mentre il Sindaco cercava di "strappare" una firma sulla cassa integrazione, i sindacati avrebbero voluto un rinvio dell'incontro all'Ufficio del lavoro e successivamente un incontro con il Sindaco. Qualcosa, secondo loro, andava ancora aggiustata, dato si sarebbe parlato di una cassa integrazione da circa 500 euro al mese, con importo a scalare. Il piano di Orlando, che prevedeva anche esodi incentivati, riqualificazione, internalizzazione e distacco verso le altre partecipate, è saltato.

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