rotate-mobile
Cronaca Libertà / Piazza Vittorio Veneto

Fumogeni dei tifosi albanesi sul Monumento ai Caduti: "Schiaffo alla memoria"

L'episodio è avvenuto lontano dai riflettori, poco prima della partita. Igor Gelarda, segretario Consap: "Spero che la Statua non abbia subito danni per questa ragazzata, un monumento è una cosa importante. Specialmente quando ricorda dei morti per una guerra"

Fumogeni dentro e fuori dal campo. Italia-Albania a Palermo sarà ricordata a lungo. Più che per il risultato (un "normale" 2-0 per gli azzurri) per il caos provocato dai tifosi delle Aquile. Lancio di petardi allo stadio con tanto di nebbia e partita sospesa, ma anche fumogeni sul Monumento ai Caduti, in piazza Vittorio Veneto. Un episodio - avvenuto lontano dai riflettori, nel tardo pomeriggio di ieri - sul quale si è soffermato Igor Gelarda, segretario provinciale del sindacato di polizia Consap.

LANCIO DI PETARDI IN CAMPO, ARRESTATO TIFOSO ALBANESE

"Un centinaio di tifosi albanesi - dice Gelarda - si è sistemato sotto il Monumento per farsi una bella foto di gruppo. E fin qui tutto a posto. Il problema è che subito dopo, proprio ai piedi della Statua hanno accesso dei fumogeni affumicando la Vittoria alata di Mario Rutelli. Spero che il Monumento non abbia subito danni per questa ragazzata, ma a prescindere dal danno che potrebbe avere subito non è giusto affumicare un simbolo altrui. Ogni anno sotto quella statua ricordiamo i caduti Italiani della prima guerra mondiale (oltre un milione di morti complessivo), uno dei momenti più tristi e tragici della nostra storia".

Progettato da Ernesto Basile e inaugurato nel 1911 - racconta Gelarda - all’inizio era la nostra Statua della Libertà, intendendo per Libertà il passaggio dalla dominazione dei Borbone a quella dei Savoia, e il “ricongiungimento della Sicilia alla Madre Patria”. "Agli inizi degli anni ’30 ci accorgemmo che a Palermo mancava un monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale. A Basile, venne commissionato l’imponente colonnato attorno, per rendere più maestoso il tutto. E divenne il Monumento ai Caduti e la piazza fu chiamata Vittorio Veneto. Ora agli amici albanesi, vorrei dire che un monumento è un ricordo, una cosa importante. Specialmente quando ricorda dei morti per una guerra. Non fa niente se i soldati, specialmente i meridionali, vennero usati come carne da macello durante questa guerra. Questo non cambia il rispetto che si deve a questi morti, anzi forse l’aumenta". 

Il segretario provinciale del sindacato di polizia Consap poi chiude così: "In passato affumicazioni del genere avrebbero potuto fare sorgere incidenti diplomatici (oggi per fortuna siamo più maturi e le guerre le facciamo solo per il petrolio! ). Noi vi perdoniamo, perché con la disoccupazione che ci divora (a Palermo un essere umano su quattro non ha lavoro, con un tasso di disoccupati più alto della stessa Albania), abbiamo ben altro a cui pensare che non preservare il nostro orgoglio o il nostro amor proprio collettivo  (quello individuale lo abbiamo fortissimo). Ma se ci chiedeste scusa, noi non ci offenderemmo. E se non doveste farlo, non preoccupatevi. Spegneremo i vostri fumogeni con le nostre canzoni, perché forse non lo sapete, ma da noi si dice: 'Canta che ti passa!'"

(foto Silvia Scardino)
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fumogeni dei tifosi albanesi sul Monumento ai Caduti: "Schiaffo alla memoria"

PalermoToday è in caricamento