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Cronaca Borgo Nuovo

Tolta ai genitori perchè "obesa e amante del neomelodico", decisione ribaltata in appello

La tredicenne è stata anche vittima di bullismo a scuola e di un tentativo di abuso sessuale. Il tribunale dei minori aveva ordinato che la figlia venisse affidata a una "struttura adeguata alle sue condizioni psicofisiche". Ma padre e madre hanno ottenuto la revoca del decreto

Problemi di socializzazione a scuola, un peso forma non esattamente invidiabile e una passione condivisa con il resto della famiglia, la musica neomelodica: perfetta da cantare sia durante le feste popolari in piazza che al karaoke. Per queste ragioni il Tribunale per i minorenni di Palermo, dopo gli approfondimenti di alcuni specialisti, aveva deciso affidare una ragazzina di 13 anni a una "struttura adeguata alle sue problematiche e alle sue condizioni psicofisiche". Ma i genitori si sono opposti al provvedimento e dopo aver presentato il ricorso sono riusciti a ottenere la revoca del decreto.

La storia della ragazzina, che abita a Borgo Nuovo e che chiameremo con il nome di fantasia di Lucia, sembra essere comune a tante sue coetanee. Se non fosse per un dettaglio dal quale tutto ha avuto inizio: un tentativo di abuso sessuale da parte di un uomo della zona, che il padre ha anche provato a picchiare, e che avrebbe richiamato l’attenzione della scuola e degli assistenti sociali sulla tredicenne, che proprio fra i banchi della elementare ha mostrato le sue difficoltà a relazionarsi con i compagni, diventando a tratti vittima del loro bullismo. Un dettaglio che, ricostruiscono gli avvocati Rosa Garofalo e Giuseppe Siino, sarebbe stato sottovalutato dagli operatori sociali, i quali non si sarebbero mai posti alcune domanda: la scuola sta cercando di venire incontro alle esigenze della minore? Hanno mai cercato di mettere un freno agli atteggiamenti negativi di alcuni compagni?

Così, dopo qualche incontro (dai toni anche accesi) con la famiglia, gli assistenti sociali hanno messo nero su bianco ciò che avrebbero visto, stabilendo che le carenze genitoriali non avrebbero permesso il corretto sviluppo di Lucia. Il collego giudicante ha ravvisato "atteggiamenti oppositivi, comportamenti conflittuali con i compagni e intolleranza alle regole" che, insieme al peso della ragazza e alla sua passione per la canzone popolare napoletano, si sarebbero trasformati in una sfilza di buoni motivi per allontanarla da papà e mamma, rispettivamente un venditore di frittola e panini e una ex Pip che ora si arrangia tra le mura di casa e lavoretti vari, firmando il decreto che porta la data dello scorso 1 gennaio.

La famiglia si è subito rivolta agli avvocati per presentare ricorso e tentare disperatamente di ribaltare le valutazioni degli assistenti sociali e del tribunale. La corte d’Appello ha trovato fondata l’opposizione dei legali difensori, ritenendo "la misura abnorme rispetto al reale quadro familiare". Di fatto, si legge, citando l’articolo 1 della legge 149/2001 gli avvocati hanno fatto leva sul "diritto del minore di essere educato nell’ambito della propria famiglia" e che l’allontanamento di una ragazzina debba costituire un’eccezione e non una regola, una extrema ratio per non peggiorarne le condizioni. I genitori, tra l’altro, hanno ammesso di avere delle difficoltà nella gestione delle cure di Lucia, manifestando sotto stimolo la volontà di farsi aiutare.

Hanno confermato che avrebbero seguito un percorso (stando agli atti neanche ipotizzato dagli assistenti sociali, giunti alle loro conclusioni dopo quattro incontri in sei mesi e senza aver mai scritto alcun progetto di recupero che comprendesse la famiglia), come di fatto poi è stato: Lucia, accompagnata dai genitori, ha fatto una visita da un endocrinologo, si è iscritta in palestra e in qualche mese ha perso 11 chili. Nelle more del ricorso la tredicenne è rimasta con la sua famiglia, aspettando con impazienza di conoscere il proprio destino. Adesso alla madre e al padre, sulla scorsa di una diversa consapevolezza del problema, toccherà lavorare su un nuovo cammino da intraprendere con Lucia, che resterà comunque insieme alla sua sorellina più piccola e potrà continuare a condividere con loro, anche sui palchi delle feste di quartiere, le note dei suoi cantanti napoletani preferiti.

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