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Cronaca Terrasini

Il tempo passa ma il dolore resta: Terrasini in strada per Luca, il giovane morto dopo un pugno

Organizzata una fiaccolata, partita da piazza Duomo. Il fratello Giuseppe: “Chi ha sbagliato deve pagare”. Lo strazio della madre. Ad un anno dalla morte non ci sono responsabili nonostante l’apertura di un’inchiesta. Si indaga per un presunto caso di malasanità

Il suono della tromba di un bersagliere sulle scale della chiesa in piazza Duomo, a Terrasini. Il silenzio intorno e l’urlo di dolore di una madre che lo interrompe. Grida, con la voce spezzata dal pianto, il nome di suo figlio: “Lucaaa”. Si è aperta così ieri sera la fiaccolata in ricordo di Luca Di Bella, il 29enne morto un anno fa per setticemia, 20 giorni dopo un intervento alla mandibola. La messa celebrata nella chiesa per commemorare il giovane che ha perso la vita dopo essere stato operato a Villa Sofia è finita da pochi minuti. E i partecipanti, usciti dalla porta della chiesa gremita, accendono le candele per dare inizio al corteo diretto a casa sua.

C’è commozione nell’aria. Qualcuno indossa una maglia con la faccia di Luca stampata dietro e la scritta “Per non dimenticare. Giustizia per Luca”. La stessa scritta compare nello striscione che apre la fiaccolata. In testa al corteo c’è Giuseppe Di Bella, il fratello maggiore del giovane scomparso. “Luca aveva sempre una buona parola per tutti. Rimarrà sempre nei nostri cuori - dice - e pure nei vostri. A farcelo capire è la vostra partecipazione. Io sono orgoglioso di lui. Grazie a tutti per l’affetto che ci avete dimostrato”. 

La fiaccolata per Luca Di Bella a Terrasini

Ad un anno dalla scomparsa di Luca,  non ci sono responsabili per la sua morte nonostante l’apertura di un’inchiesta. Si indaga per un presunto caso di malasanità. “La giustizia - conclude il fratello Giuseppe - è ferma. Chi ha sbagliato deve pagare. Il camice che portano i medici non deve essere un indumento per coprire i panni civili ma devono averne più rispetto”. Il tempo passa ma questo non è servito ad alleviare il dolore di una mamma e di un papà che ancora non si danno pace, così come i fratelli, i nipoti e i cugini. Anche per evitare che altri perdano un familiare, la famiglia di Luca chiede che siano accertate le responsabilità.

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