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Cronaca Cefalù

Minacce per le feste religiose a Cefalù, parroci contro comitati

I sette sacerdoti della cittadina normanna hanno scritto un documento nel quale spiegano le ragioni della bocciatura data al programma e al percorso della processione proposto dai comitati. "Non si accettano imposizioni, intimidazioni e minacce nell'esercizio del ministero pastorale"

Intimidazioni, imposizioni e minacce dai comitati contro la bocciatura di alcune feste religiose. Questa la denuncia di sette parroci di Cefalù, che hanno scritto un documento nel quale spiegano le ragioni per le quali è stata celebrata la messa per Maria Santissima Addolorata al molo mentre è stata negata la processione del fercolo. Uno scontro dai toni aspri, tanto che un sacerdote che aveva contestato la legittimità di un programma "imposto" da un comitato sarebbe stato avvicinato e minacciato.

I sacerdoti, come loro stessi hanno voluto ricordare, hanno diritto di presiedere alle riunioni dei comitati per “assicurare in modo adeguato l’evangelizzazione, la catechesi, la preghiera e la celebrazione liturgica cercando, se è il caso, di purificare la festa da forme che non rispettano i contenuti fondamentali ed essenziali della vita cristiana ed ecclesiale". Una procedura prevista e proprio per questo “non si accettano imposizioni, intimidazioni e minacce nell’esercizio del ministero pastorale”.

Una decisione presa in contrapposizione con il comitato spontaneo per i festeggiamenti, che aveva preparato un proprio programma e tracciato il percorso della processione. Così come era stato fatto l’anno scorso, quando per la prima volta la processione venne annullata da un parroco. Un confronto basato, sembrerebbe, poco sulla dialettica e che adesso mette in allarme la chiesa cefaludese rispetto a un episodio che desta più di qualche preoccupazione.

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