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Cronaca

Minacce per riavere i soldi di un prestito, la vittima smentisce: Affranchi torna libero

Il gip ha accolto l'istanza di scarcerazione presentata dall'avvocato di Giulio Affranchi, 69enne titolare di un'agenzia funebre arrestato dai carabinieri nell'operazione Atena. "Nulla di vero, è un amico che mi è stato vicino nel momento del bisogno"

Primo scarcerato dopo l’operazione antimafia Atena. Torna libero in attesa del processo Giulio Affranchi, titolare di un’agenzia funebre. A darne notizia il suo avvocato Giovanni Castronovo. Il 69enne è stato arrestato con l’accusa di estorsione per aver preteso da V.C. - come ricostruito dall’accusa - la restituzione di una somma denaro prestato con interessi usurai. E lo avrebbe fatto minacciandolo e nonché pretendendo alcuni elettrodomestici e congegni elettronici come integrazione del prestito ricevuto.

Il giudice per le indagini preliminari Filippo Serio, dopo l’interrogatorio di garanzia, ha accolto l’istanza presentata dal legale difensore “disponendo l’immediata scarcerazione dell’indagato - spiega l’avvocato Castronovo - per la sopravvenuta carenza dei gravi indizi di colpevolezza. E infatti l’Affranchi, nel corso dell’interrogatorio, ha risposto negando con fermezza le accuse, sostenendo anzi di aver sempre aiutato la presunta vittima con la quale era legato da vincoli di amicizia”.

La tesi dell’indagato, arrestato insieme ad altre 31 persone, è stata riscontrata dalle indagini difensive nel frattempo svolte dall’avvocato difensore, il quale aveva ascoltato a sommarie informazioni la persona offesa, che aveva negato l’applicazione degli interessi usurai e le minacce. “Ha inoltre affermato - conclude Castronovo - che l’Affranchi era un amico che lo aveva sempre aiutato nei momenti di bisogno e che, per tale ragione, gli aveva regalato alcuni elettrodomestici, per sdebitarsi dei favori ricevuti”.

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