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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"In Libia c'è la guerra": ricercatrice condannata per terrorismo chiede asilo

Riconosciuta colpevole di istigazione al terrorismo, è stata espulsa dal territorio nazionale. Adesso si trova in un centro di identificazione ed espulsione di Roma e attende che il giudice si pronunci

Khadiga Shabbi, la ricercatrice libica dell'Università di Palermo condannata per istigazione ad atti di terrorismo, non ci sta. Dopo l'esecuzione del provvedimento di espulsione a suo carico, ha chiesto l'asilo politico. Adesso si trova in un centro di identificazione ed espulsione di Roma e attende che il giudice si pronunci. La ricercatrice sostiene che tornare in Libia la metterebbe in pericolo di vita perchè il Paese è martoriato dalla guerra.

Titolare di una borsa di studio alla facoltà di Economia, è stata condannata a un anno e otto mesi di carcere ma con pena sospesa e quindi era stata scarcerata. Una volta fuori dal carcere Pagliarelli, era stata però portata dagli agenti della Digos in questura perchè sprovvista del permesso di soggiorno.

La ricercatrice secondo il gup avrebbe mantenuto contatti con foreign fighters e avrebbe fatto propaganda per Al Qaeda sul web divulgando "materiale documentale, fotografico e video chiaramente di tipo estremista jihadista, reperito informazioni in rete poi fornite ai combattenti sul suolo libico".

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