rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

L'emergenza Coronavirus, Cimo attacca: "Tanta improvvisazione e poche mascherine"

Il sindacato dei medici denuncia la gestione dell'epidemia: "Montate tende da campo per i casi sospetti, ma mancano lettighe, barelle, guanti e bombole d'ossigeno"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

La Cimo, che nei giorni scorsi aveva evidenziato le criticità scaturite dalla mancata o tardiva applicazione delle direttive ministeriali a proposito dell'emergenza coronavirus a Palermo, capoluogo della Regione e sede di aeroporto internazionale, torna a richiamare l'attenzione sulla situazione attuale.

Le direzioni strategiche, così le chiama la legge, delle aziende sanitarie palermitane non sembrano avere finora espresso una strategia visibile e convincente. E' il caso di ricordare come il Policlinico di Palermo sia decapitato e privo della cosiddetta direzione strategica. E così, se nei giorni scorsi sono state finalmente montate negli ospedali palermitani, tende da campo per garantire l'assistenza ai casi sospetti d'infezione da coronavirus senza che tali pazienti accedano direttamente ai pronto soccorso, è pur vero che ad oggi tale operazione non la si può che definire una misura di immagine, dal momento che nessuna di queste strutture è realmente entrata in funzione.

Le tende allestite negli ospedali palermitani sono al momento prive di qualsiasi presidio atto a consentirne l’utilizzo previsto. Mancano lettighe, barelle, sedie, bombole d’ossigeno, mascherine, guanti, respiratori portatili e tutto quanto è previsto per renderle efficienti. Quindi al momento, qualora dovesse presentarsi un caso sospetto per infezione da Covid/19, non potrebbe che accedere nei locali del pronto soccorso, in una situazione di promiscuità con gli altri pazienti in attesa e vanificando lo sforzo di evitare contatti pericolosi tra soggetti potenzialmente infetti e i restanti pazienti nonché il personale sanitario che, come disposto e più volte rimarcato dalla stessa Protezione civile nazionale, andrebbe preservato e tutelato in vista di una possibile escalation dell’epidemia.

Al di là dell’auspicata attivazione delle tensostrutture, persiste la grave carenza di dispositivi di protezione individuali da distribuire alle strutture sanitarie della provincia, anche nelle guardie mediche e nelle strutture territoriali dell’Asp. In questo scenario di incertezza ed improvvisazione, gli operatori sanitari che continuano ad operare nelle aree di emergenza, con abnegazione e rischio individuale, appaiono come la truppa di un esercito che attende di vedere sul campo i propri generali a guidarli operativamente sul campo di battaglia, piuttosto che immaginarli chiusi nelle loro stanze a temporeggiare in attesa di acquisire a loro volta direttive superiori, in una catena di (in)competenze che non si sa bene dove inizia e dove finisce.

Il dato di fatto è che, nonostante la pura fortuna abbia ad oggi scongiurato uno scenario epidemiologicamente allarmante, si stia perdendo del tempo prezioso nell'allestire quanto necessario a fronteggiare la prevedibile emergenza che coglierebbe del tutto impreparato l'apparato sanitario del capoluogo. La vera criticità si manifesterà quando le strutture ospedaliere rischieranno il collasso a causa degli ormai ridotti posto letto anche di terapia intensiva e il personale dedicato, medico ed infermieristico. E qui non si tratta di essere uccelli del malaugurio ma di puro senso di realismo.
La presenza operativa continua e costante dell'assessore regionale alla Salute nella sua Catania priva il capoluogo siciliano di un punto di riferimento reale che ne attesti il valore anche istituzionale essendo sede dell'apparato di governo della sanità siciliana. Pertanto, l'invito rivoltogli è a fare un giro vero e reale per constatare ed ascoltare, senza filtri, lo stato e gli umori delle truppe da lui "comandate" e dislocate sul campo a Palermo.

                                                                                         

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'emergenza Coronavirus, Cimo attacca: "Tanta improvvisazione e poche mascherine"

PalermoToday è in caricamento