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Marito e moglie in manette: così l'eroina "palermitana" finiva nel chiosco di una scuola

Asse Sicilia-Basilicata, 16 arresti: ci sono anche due palermitani. Il linguaggio utilizzato era criptato. La droga veniva chiamata caffè, cosa, oppure "pomodoro". Da qui il nome dell'operazione "Tomato"

Tutto è nato da una rapina messa a segno ai danni di una coppia di anziani, con i soldi poi reinvestiti per l'acquisto di droga. Un'inchiesta abbastanza complessa quella che questa mattina ha portato a 16 arresti sull'asse Sicilia-Basilicata. Sono due i palermitani finiti oggi in manette, rispettivamente marito e moglie: Giovanni Battista Calascibetta e Antonia Cricchio, di 61 e 59 anni. Il linguaggio utilizzato dagli indagati era criptato. La droga veniva chiamata caffè, cosa, oppure "pomodoro". Da qui il nome dell'operazione "Tomato", portata a termine la scorsa notte dai carabinieri del Reparto territoriale di Gela in collaborazione anche con i militari del comando provinciale di Palermo.

Le indagini hanno preso il via nel settembre 2014 quando a seguito di alcuni arresti per rapina gli inquirenti hanno deciso di approfondire i canali di reimpiego del denaro frutto del colpo. I carabinieri hanno accertato numerosi acquisti di droga a Palermo che servivano ad alimentare il mercato gelese di spaccio.

I militari hanno focalizzato la loro attenzione su alcuni malviventi, già noti alle forze dell’ordine che avevano contatti privilegiati con Palermo e acquistavano quantitativi considerevoli di eroina e cocaina. Questi i canali di approvvigionamento: c'era chi si recava a Palermo per acquistare eroina da reimmettere nel mercato gelese. Inizialmente da Palermo si rifornivano di eroina, successivamente, si rivolgevano per l’acquisto di cocaina nel Catanese, in quanto il costo era più conveniente.

Le indagini si sono avvalse di pedinamenti, raccolta informazioni intercettazioni di oltre 50 utenze telefoniche e perquisizioni. Lo spaccio avveniva anche nel chiosco di una scuola. Nell'operazione sono stati impiegati oltre 80 carabinieri, in azione oltre a Palermo, anche nelle province di Caltanissetta, Catania, Ragusa, Potenza e Matera. Decisivo, infine, anche il ruolo delle unità cinofile.

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